mercoledì 6 marzo 2013

Zero Tolerance Alarm, la protezione contro il furto in barca

Dal sito ZeroToleranceAlarm
Tutto il mondo è paese, se non ho capito male in Olanda in un anno sono stati rubati ben 1900 motori fuoribordo e qui da noi, solo nella darsena provinciale a Castiglione del Lago, anno scorso ne sono stati rubati come minimo tre, "Rubati tre motori dalle barche dei pescatori ferme al molo".
ZeroToleranceAlarm sembra essere la soluzione al problema del furto in barca visto che questo allarme intelligente si attiva con una rumorosissima sirena non appena si tenti di spostare il motore o la barca stessa dalla sua sede, in più avverte il proprietario, o chi per lui, del tentativo di furto tramite un SMS.
Non ho ritenuto opportuno mettermi a tradurre dall'olandese le sue modalità di installazione e funzionamento ma credo questo prodotto davvero interessante, considerato anche il prezzo di partenza con la sola sirena di 299 €,  mentre quello con il modulo SMS di 499 €.
L'allarme è alimentato con una batteria a 9 V ed il sistema si attiva/ disattiva mediante una chiave digitale.
Una cosa è certa, girano parecchio le scatole quando ti rubano la barca o il motore, a mio padre è successo più di una volta, prima con un motoscafo, poi con un gommone.




Il mondo dopo i soldi

Karaiby, dalla FOTOGALLERY di Zew Oceanu
Brożek e Ozi sono due giovani polacchi la cui grande passione è la vela, di professione fanno gli istruttori. Si sono messi in testa di girare attraverso l'Atlantico con la loro piccola barca di soli 5 metri, in legno e autocostruita, la Zew Oceanu. Nel loro sito potrete trovare la storia fin dall'inizio, fin da quando hanno cominciato a costruire questa fantastica barca a vela. 

In navigazione, dalla FOTOGALLERY di Zew Oceanu
La navigazione attraverso l'Atlantico è divisa in più fasi. Partenza l'11 novembre 2012 da Sagres in Portogallo, con rotta verso le isole Canarie (Gran Canaria). Da lì, dopo una sosta fino ai primi di dicembre è iniziata la seconda fase per proseguire fino alla Martinica e St. Lucia. Il porto di destinazione è Fort de France in Martinica. Questo tratto del percorso è di circa 2700 miglia in linea retta (5000 km). Stima del tempo occorrente circa 50-60 giorni. La successiva fase della navigazione, dopo aver trascorso una stagione in barca a vela ai Caraibi (posizione attuale), sarà quella di tornare in Europa prima dell'inizio della stagione degli uragani. Questa esperienza farà comprendere alla coppia se saranno in grado di convivere in un piccolissimo yacht in "condizioni atlantiche". Quest'ultima parte della navigazione sarà suddivisa in 3 fasi. La prima è tra i Caraibi e le Bermuda, la seconda tra le Bermuda e le Azzorre, e la terza tra le Azzorre e l'Europa, dove si concluderà l'avventura. La lunghezza stimata del percorso verso la Polonia in linea retta è di circa 5000 miglia.

Il percorso, dal sito di Zew Oceanu
Le piccole barche fanno grandi i marinai, quante volte l'abbiamo ripetuto! Le belle foto di Brożek e Ozi ai Caraibi mi hanno fatto tornare alla mente la "lirica del pescatore e dell'economista": 

Un pescatore torna a casa con la sua barca e incontra un economista, un esperto che opera nel mondo degli affari. L’esperto gli chiede come mai è rientrato così presto. Il pescatore risponde che avrebbe potuto trattenersi più a lungo, ma che aveva pescato quanto bastava per provvedere alla famiglia. 
“Mi dica un po’, come impiega il suo tempo?”, chiede l’esperto. Il pescatore risponde: “Beh, vado un po’ a pesca. Gioco con i miei figli. Ci facciamo tutti un riposino pomeridiano quando fa caldo. La sera ceniamo insieme. Più tardi mi godo un po’ di musica con gli amici, ecc”. L’esperto lo interrompe: “Senta, ho una laurea e ho studiato queste cose. Vorrei aiutarla. Dovrebbe trascorrere più tempo a pescare. Guadagnerebbe di più e in poco tempo sarebbe in grado di acquistare una barca più grande di questa piroga. Con una barca più grande guadagnerebbe ancora di più e presto potrebbe avere una flottiglia di motopescherecci”. 

“E poi?”, domanda il pescatore. 

“Poi, invece di vendere il pesce a un intermediario, potrebbe trattare direttamente con lo stabilimento che lo lavora o addirittura mettere su un’industria di prodotti ittici. Potrebbe lasciare il villaggio e trasferirsi a Cotonou, a Parigi o a New York, e dirigere l’azienda da lì. Potrebbe perfino valutare la possibilità di quotare le sue azioni in borsa e diventare miliardario”. “Quanto tempo richiederebbe tutto questo?”, chiede il pescatore. “Più o meno dai 15 ai 20 anni”, risponde l’esperto. 

 “E poi?”, continua il pescatore. 

“È a questo punto che la vita si fa interessante”, spiega l’esperto. “Poi potrebbe andare in pensione. Potrebbe lasciarsi alle spalle il trambusto della città e ritirarsi in qualche villaggio sperduto”. 

“E poi?”, chiede il pescatore. 

“Poi avrebbe il tempo di andare un po’ a pesca, di giocare con i figli, di farsi un riposino pomeridiano quando fa caldo, di cenare con la famiglia e di godersi un po’ di musica con gli amici”.

Via: ritrovata in rete dopo averla vista appesa nelle squallide bacheche delle pause caffè di aziende italiane più o meno grandi, più o meno tristi.



martedì 5 marzo 2013

Addio vecchia bascula, il peso del veicolo verrà comunicato dagli pneumatici intelligenti

Dal sito Continental
La questione del carico utile massimo di un auto (e carrello) si presenta agli automobilisti ogni qual volta ci si appresti a partire per le vacanze. Nell'ambito delle sue attività di ricerca, Continental sta ampliando la gamma delle funzioni disponibili ai sensori di pressione degli pneumatici con un sensore che misura anche il peso dell'auto.
Il sistema si baserà su dei sensori in grado di rilevare con precisione la dimensione della zona di contatto tra pneumatico e asfalto, maggiore sarà la superficie di contatto, maggiore sarà il peso del veicolo, registrando le caratteristiche di rotazione dello pneumatico sulla strada in ogni sua rivoluzione e tenendo conto della pressione esistente degli pneumatici. Continental assicura che il sistema sarà in grado di accertare il peso del veicolo, dopo solo qualche centinaio di metri di guida.
I dati verranno trasmessi via wireless al conducente.

Dal sito Continental
Via. GIZMAG


SKIPPERARMATORI, Associazione degli skipper della Costa Adriatica

Il sito di SKIPPERARMATORI
Con piacere vi giro la segnalazione di Camilla dell'Associazione Velica Skipperarmatori di Ancona che mi ha comunicato l'attivazione del loro BLOG, un nuovo strumento di comunicazione in tempo reale delle proposte di noleggio barche e catamarani a vela con destinazioni principali lungo le meravigliose coste e isole della Croazia e della Grecia.
Più di una volta mi sono soffermato sulla utilità delle attività di noleggio per gli appassionati del mare per i seguenti motivi:
  • mai acquistare una barca senza prima aver provato con tutta la famiglia e, a meno che non si abbiano amici armatori, il noleggio di una barca è il sistema migliore per rendersi conto se la vita d mare è fatta per voi;
  • è da irresponsabili avventurarsi in mare senza la necessaria esperienza, noleggiare barca e skipper è un ottimo modo per imparare;
  • l'acquisto di una barca è solo una piccola parte dell'impegno economico che si dovrà affrontare, impegno che si deve sempre confrontare con il rapporto tra costi ed utilizzo. Questo è l'aspetto più critico che attanaglia ogni armatore, anche il più ricco, perché il tempo non è mai abbastanza per quello che si spende. Il noleggio può essere la soluzione a tutti questi problemi;
  • non è detto che chi noleggia un grande yacht non debba essere necessariamente armatore di una propria barca, più piccola, carrellabile, economica, divertente e senza pensieri per  navigare sotto costa. Le lunghe crociere possono essere effettuate tranquillamente noleggiando una barca più grande;
  • la sicurezza in navigazione è l'aspetto più importante, le barche utilizzate per il noleggio sono seminuove, mantenute e attrezzate secondo tutti i requisiti legislativi più stringenti. In più sono coperte da assicurazione per qualsiasi tipo di incidente che possa accadere alla barca e all'equipaggio.
Il catalogo Grecia 2013 di Skipperarmatori:



lunedì 4 marzo 2013

Il porto spiaggia del Camping Riva dei Tarquini


"Il campeggio Riva Dei Tarquini  sorge sul mare della maremma romana, immerso in una vasta pineta che si prolunga sino al tombolo (striscia di sabbia che erge dal mare) per un'estensione di 700 m. Il tombolo è ricco di vegetazione tipica della macchia mediterranea, che vive sulla sabbia calda e assolata. La collocazione geografica consente escursioni culturali: al vicino museo di Tarquinia, al Castello di Vulci, ai tesori artistici di Viterbo, Tuscania, Cerveteri, nonché escursioni turistiche alle Isole del Giglio e di Giannutri."

Il villaggio offre un servizio di rimessaggio imbarcazioni che prevede il deposito dal week end fino a quello stagionale, come da LISTINO.

Ingresso al rimessaggio, dal sito Camping Riva dei Tarquini


Living Lakes del Trasimeno, obiettivi 2012 - 2017

Goals 2012 - 2107, da Global Nature Fund
Eccovi gli obiettivi 2012 - 2017 del Living Lakes per quanto rigurada il Lago Trasimeno, estratti dal documento Goals 2012 - 2017, Living Lakes del Global Nature Fund.

Goals 2012 - 2107, da Global Nature Fund
Il Trasimeno è il lago più grande della zona peninsulare italiana ed è il quarto lago in ordine di grandezza in Italia. Non c'è nessun grande fiume che alimenta o sfocia dal Lago Trasimeno e il livello dell'acqua oscilla in modo significativo in base alla quantità di precipitazioni, le esigenze stagionali delle città, dei villaggi e delle aziende agricole vicino alla riva. In passato, sono stati fatti diversi tentativi per tenere sotto controllo il livello variabile dell'acqua ma anche il prosciugamento del lago è stato frequente argomento di discussione, prima per combattere la malaria, poi per ricavarne fertili terreni agricoli. Nel 1898 è stato costruito un canale sotterraneo per proteggere il litorale dalle inondazioni. Nei terreni circostanti, tipici del paesaggio naturale e culturale umbro - toscano, vengono coltivati mais e tabacco​​. Nella zona umida del Trasimeno si possono trovare piante come la Ninphea Alba , il Galium comune, l'Iris giallo, la Lemna Trisulca, ed infine la Najas Marina, del tutto simili a quelle che si trovano nel Lakeshore Bulrushsi. Nella zona transitano molti uccelli migratori.

Risultati 2005 - 2011 
  • Realizzazione del piano di uso sostenibile dell'energia nella regione, oltre ad attuare azioni di risparmio energetico nelle scuole; 
  • promuovere progetti per l'applicazione delle ISO e Sistemi di gestione ambientale EMAS; 
  • partecipare al progetto CHAMP UE per l'elaborazione di un piano di gestione sostenibile per il Trasimeno; 
  • attuare il progetto"SlowTour" che prevede lo sviluppo del turismo sostenibile del lago con la partecipazione dei partner europei di Living Lakes e del GNF, applicando in particolare i vari studi sul trasporto sostenibile e sul turismo sostenibile realizzati per i laghi;
  • realizzare e mantenere i giardini fenologici utili alla sorveglianza e monitoraggio della interrelazione fra situazione del clima e salute delle piante; 
  • avvio di un progetto di apicoltura come un importante misura per la conservazione della biodiversità;
  • avvio della creazione della rete di Living Lakes Italia e del suo coordinamento fino al 2011;
  • promozione dell'uso delle fonti energetiche rinnovabili per il trasporto e l'acquisizione di una barca solare per il trasporto dei visitatori; 
  • attività di educazione ambientale sia per la popolazione locale che per i visitatori ai fini della sensibilizzazione sulle importanti tematiche ambientali riguardanti il lago; 
  • Hosting della 12 ° Conferenza di Living Lakes dedicata al tema “Linking Cultural Landscape Values to Lake Protection”. 
Obiettivi 2012 - 2017 
  • Promozione del Living Lakes Network Italia; 
  • promuovere la designazione del Lago Trasimeno come sito Ramsar (zona umida di importanza internazionale); 
  • impostazione di linee guida per la ricerca scientifica e l'educazione ambientale; 
  • esecuzione di indagini socio-economiche di valutazione sulla pesca sostenibile, riforestazione, fauna, e delle aree protette, con la partecipazione dei residenti locali e pescatori; 
  • sviluppo dell'eco-turismo sulla base sui risultati del progetto "SlowTour" con forte coinvolgimento delle popolazioni locali; 
  • promozione dell'uso sostenibile del territorio del lago.
(Maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Global Nature Fund Publications)

We save the lakes of the world


Motore in panne


Ci trovammo con il motore in panne nel corso della nostra prima uscita in barca a vela al mare ed è stata un'esperienza tanto traumatica quanto indimenticabile. Successivamente quelle ore le ribattezzai le mie quattro ore di inferno in barca, quasi peggio di quando, in mezzo alla tempesta, non avrei creduto di rivedere l'alba.
Il motore si era acceso con un po' di difficoltà, alla fine sembrava che andasse bene così partimmo ma una volta lasciata la banchina, dopo tre minuti di navigazione, si fermò mentre tentavamo di raggiungere la foce dell'Arno. Panico a bordo. Vista la situazione, pensai bene di gettare prontamente l'ancora poiché c'era il rischio di essere trasportati dalla corrente contro la riva o di sbattere contro qualche scoglio sommerso laterale, il First 24 ha la chiglia fissa che pesca circa un metro e venti.
Come se non bastasse, nella concitazione del momento, Tommaso fece cadere il mezzomarinaio in acqua che fu recuperato da un signore gentile con il gommone che, nel restituircelo, ci guardò con un'aria così impietosita che non dimenticherò mai. Che marinaio è quello che perde in acqua il mezzomarinaio?
Dopo circa mezz'ora e svariati tentativi il motore ripartì. Se fino a questo momento, mezzomarinaio a parte, non avevo commesso errori a questo punto ne faci uno gravissimo, decisi di andare avanti, infatti se fossimo tornati indietro avremmo fatto in tempo ad attraccare di nuovo alla banchina per condurre ulteriori accertamenti sul motore con tutta tranquillità.
Questo errore è tipico dei dilettanti ma non solo, in montagna porta alla morte centinaia di persone, la voglia di andare avanti anche se non sussistono più le condizioni di sicurezza, queste situazioni le conosciamo bene a tal punto che un anno passammo tutti i nostri quindici giorni nelle piscine pubbliche di Chamonix perché sarebbe stato pericoloso muoversi in alta montagna a causa del maltempo. Purtroppo invece quella volta al mare fummo imprudenti, trascinati dalla voglia irresistibile di uscire al mare con la barca a vela, non avremmo rinunciato a questa nuova avventura per nessuna cosa al mondo.
Come prevedibile il motore si spense di nuovo a circa cinquecento metri dall'uscita dalla foce e non si riaccese più, se non per qualche minuto. Rimanemmo lì fermi per circa due ore facendo tentativi e telefonate. Due ragazzi in gommone, impietositi, si fermarono, salirono a bordo per vedere se ci potevano aiutare o rimorchiare, sfortuna volle che il motore si riaccese per i due minuti sufficienti per fargli credere che era tutto a posto e vederli andare via. Così rimanemmo ancorati in panne in mezzo all'Arno in evidente difficoltà, passarono centinaia di barche ma quei due ragazzi furono gli unici che si fermarono per aiutarci. Il responsabile dell'ormeggio, nonostante avesse una barca, si rifiutò tassativamente di venirci a prendere dicendoci chiaramente di arrangiarsi e anche in malo modo. 
Fortuna volle che verso le due e mezza si alzò il venticello di mare tipico della zona e, nonostante le proteste di tutti i componenti l'equipaggio che ritenevano più opportuno chiamare il 1530, aprii il grande fiocco del First, tirai su l'ancora e partimmo per risalire il fiume. La veleggiata nel risalire l'Arno, anche se vissuta con molta apprensione, è stata una delle più belle che abbia mai fatto, è un'esperienza fantastica risalire un fiume contro corrente.
La navigazione proseguì tranquillamente senza problemi, in prossimità dell'ormeggio lasciai il timone a Tommaso ordinandogli di stimonare non appena avessi tirato giù le vele e riuscimmo ad entrare nel nostro posto barca precisi e senza alcun problema. Non vi dico il sospiro di sollievo!
Eravamo verso la metà di giugno del 2005, scoprimmo che il motore aveva un difetto tanto grave quanto improbabile, il pezzo di ricambio mise circa un mese per arrivare dall'America quindi potemmo fare la nostra uscita in barca a vela in mare solo verso la fine del mese successivo. 
Fu una grossa perdita per noi quel mese e passa poiché nel porto canale di Marina di Pisa mettono giù le barche a maggio e ad ottobre le ritirano su, perdere il mese di luglio significa perdere il mese più bello per navigare.
Questa storia mi è tornata alla mente mentre scrivevo il post precedente a questo. Morale, bisogna essere sempre preparati ad ormeggiare senza motore.
Questa esperienza, la tempesta e un'onda anomala sulla foce ci fecero capire che per andare per mare con responsabilità bisogna essere ben preparati e che ci sono molti modi di essere marinai, noi non potevamo altro che essere di "terraferma", da lì il nome di questo blog.



Manovre in banchina 2


Non per insegnare a nessuno, voglio solo per ripassare qualche manovra prima di partire per la  stagione della vela, a scanso di errori. Capita di dover attraccare o partire senza motore e poi sarebbe bene esercitarsi comunque anche con il rischio di prendere, o dare, qualche bottarella.


Questa è una situazione in cui mi sono trovato a Marina di Pisa con il motore in panne, abbiamo risalito l'Arno con il vento in poppa e poi ormeggiato al corpo morto.


Ed infine l'ormeggio alla boa. Alcuni esempi non esaustivi ma utili.





sabato 2 marzo 2013

Terraferma Sailors su Tiwal

La sezione "STAMPA" del sito italiano di TIWAL
Non capita spesso di essere ricompensati con una menzione però, se questo accade, fa ancora più piacere quando il prodotto rientra nell'eccellenza.
A mio parere le TIWAL è una vera deriva sportiva che si può portare in due borse, ma questa non rientra nelle tante interessanti soluzioni che vi propongo giornalmente bensì in un vero concentrato di sportività, divertimento ed economicità, insomma un'invenzione non una soluzione, un'alternativa non un compromesso.
Come avrete potuto già osservare le TIWAL ha il suo sito in italiano e ho potuto constatare personalmente quanto il suo concessionario offra il massimo della disponibilità ed attenzione poiché le TIWAL interessa molto anche me.

Che bella parola "libertà", dal sito TIWAL


venerdì 1 marzo 2013

Scafi gonfiabili per catamarani

Modello 10, dal sito PNEVMO-SIB
Vi propongo alcuni scafi gonfiabili per catamarani della PNEVMO-SIB di Novosibirsk. La produzione prevede scafi per modelli come l'Albatross, di cui abbiamo già parlato nel post Inflatable Cruising Catamaran e altri, oppure di dimensioni che vanno da 3.9 m fino a 5.4 m di lunghezza. Il loro prezzo netto va da 450 a 600 € circa, ovviamente devono essere aggiunte tutte le spese.
L'azienda produce anche scafi su specifica del cliente.

Dal sito PNEVMO-SIB



The Longitude Problem



La scoperta del modo per misurare la longitudine ha rivoluzionato per sempre la navigazione marittima, ma l'istituzione che ha reso possibile questa grande scoperta è quasi scomparsa dalla memoria. I ricercatori guidati dal professor Simon Schaffer nel 2010 hanno lanciato un progetto per ricordare "The Board of Longitudine" e raccontare la sua straordinaria storia per intero per la prima volta.

Da Cambridge Library
"E' ben noto a tutti coloro che conoscono l'arte della navigazione che nulla è tanto voluto e desiderato quanto la scoperta della Longitudine, per la sicurezza e la rapidità dei viaggi in mare, la conservazione delle navi e della vita degli uomini"
(Dall'atto di istituzione del premio destinato a persone che si prodighino per la scoperta della Longitudine in mare. 1714)
Gli archivi dell'Osservatorio Reale di Greenwich, situati presso la Cambridge University Library, conservano il percorso completo dei documenti del "Consiglio della Longitudine" che si è tenuto dal XVIII secolo fino alla sua abolizione, nel 1828.
Questi documenti gettano una viva luce sul ruolo che lo stato britannico  ha avuto  per incoraggiare la sua invenzione e scoperta, ma anche sulla cultura e l'ingegnosità, nel corso del XVIII secolo, dei molti aspetti dell'esplorazione e della navigazione marittima nell'Oceano Pacifico e nell'Artico. 
Nel mese di luglio 1714, una legge del Parlamento inglese ha istituito un premio per la grande scoperta della longitudine, la determinazione della posizione in mare, a est o a ovest da una linea fissa, il meridiano. 
Il premio variava a seconda della precisione del metodo proposto: il maggiore, consistente in 20.000 Sterline sarebbe stato assegnato per un metodo con precisione entro le 30 miglia nautiche, e a condizione che il metodo fosse dimostrato in mare. Ulteriori somme potevano essere elargite per contributi ed esperimenti. 
Fu nominato un gruppo di commissari per amministrare il premio, inclusi i rappresentanti del Ministero della Marina, la Royal Society, il Royal Observatory, le Università, e i membri del Parlamento. 

Il primo "sea clock" di Harrison, via Wikipedia
La prima riunione del Consiglio di Amministrazione fu messa a verbale nel 1737, iniziata con la verifica di un "orologio nautico" costruito da un artigiano di Humberside, John Harrison. Molto del lavoro successivo del consiglio si incentrò sul caso di Harrison, così come lo sviluppo di un diverso metodo astronomico per la determinazione della longitudine, l'osservazione della distanza tra la Luna e le stelle, ed il calcolo di un almanacco per prevedere le posizioni lunari e stellari con elevata precisione. 
Dal 1770, le funzioni del Consiglio di Amministrazione furono modificate e ampliate: i suoi membri discussero il miglioramento del design dell'orologio, l'esecuzione di una serie di strumenti di navigazione e astronomici, e una vasta gamma di programmi di calcolo, i metodi magnetici, e la realizzazione di tabelle e grafici utili alla navigazione. 
Negli anni successivi fu inviata al Consiglio una vasta gamma di progetti tecnici, più o meno pratici, ai fini della valutazione. Il Consiglio svolse anche un ruolo importante nella pianificazione dei viaggi di James Cook, e dei suoi successori, nel Pacifico nel 1770 e nel Artico nei primi decenni del XIX secolo. Nel 1828 molte delle funzioni del Consiglio furono trasferiti ad altri enti e quindi venne abolito. 
(maldestramente tradotto ed interpretato da me medesimo da: Cambridge Digital Library).



giovedì 28 febbraio 2013

MAD-Axe, l'annexe a voile

Dal sito annexeavoile
Mi perdoni il suo bravo inventore ma il sito in cui viene pubblicizzato questo kit vela per gommoni chiamato MAD-Axe lascia un po' a desiderare. L'idea invece è eccellente e bastano le IMMAGINI per rendergli l'onore che merita. 
Queste sono le caratteristiche tecniche principali del kit vela:
Peso totale del kit: 15 kg
Dimensioni del sacco: 220 x 45 cm
Tempo di montaggio: 10 - 20 min.
Pescaggio 0 - 60 cm
Sup. velica: 3.7 + 1.3 mq
Prezzo (nel 2009): 1500 €

Dal sito annexeavoile
E c'è anche qualche video dimostrativo, MAD-Axe in navigazione:


e questo è il montaggio:




Lo scivolo e la darsena dell'Hotel La Caletta a Porto Santo Stefano


Non tutti si sentono predisposti a passare le proprie vacanze all'interno di una barca e se rimane inviolato il concetto che al mare senza barca cosa ci si va a fare si può sempre trovare un buon compromesso che è quello di usare la barca durante il giorno per starsene comodamente in una struttura di accoglienza durante la notte. 
Quello che vi propongo oggi è l'Hotel La Caletta nei pressi di Porto Santo Stefano che, come si vede su Google Maps e nel suo sito, mette a disposizione dei suoi clienti una piccola darsena con relativo scivolo. Anche i prezzi sono interessanti e poi il mare dell'Argentario è tra i più belli della nostra Costa Etrusca. Insomma, da farci un pensierino.

Barche a vela dalla spiaggia della Caletta, dal sito Caletta

San Vincenzo, come era ieri, come è oggi

La foto del vecchio porticciolo di San Vincenzo oramai obsoleta, da marinas
Quello che vedete nella foto oggi non esiste più. Era il vecchio porticciolo di San Vincenzo qualche anno fa, l'ho voluto immortalare per ricordo visto che prima o poi l'immagine verrà aggiornata e non ne rimarrà più traccia se non in qualche cartolina ingiallita riposta in un cassetto. 
Lungi da me dall'essere un bacchettone ambientalista mi rendo conto che l'economia deve andare avanti, che anche la nautica, i porti ed i grandi yacht ne fanno parte, ma mi chiedo, non ci poteva essere un'altro modo per ingrandire questo porto rispettando le sue origini, il suo passato, la sua storia e la sua cultura? Era proprio necessario tutto questo cemento? Erano proprio necessari banchine, centri commerciali, piazzali per mega - yacht e tutto il resto? Non c'era un altro modo per rendere più pratico, bello e funzionale questo porticciolo che faceva parte della nostra tradizione e cultura marinaresca?

Lo scivolo di San Vincenzo era al centro del porticciolo, ora non ci sono scivoli,  da marinas
Qui siamo in Toscana, dove la tradizione ambientalista e la cultura popolare sono nel cuore della gente. Come si fa a non sentirsi traditi da questa classe politica?
Il porto di San Vincenzo com'è oggi su StreetView, a quando la sbarra?


Non so, nei dintorni di Piombino ci sono aree industriali da riqualificare abbandonate a se stesse e all'incuria, non si poteva scegliere di fare lì un porto per i grandi yacht e, in alternativa, abbellire e razionalizzare il porticciolo di San Vincenzo esaltandone le caratteristiche di piccolo porto di pescatori e turisti, come si fa in tutti i paesi civili che tengono alle proprie tradizioni e cultura?

Il porto di Audierne in Bretagna, da Il Reporter Francia
Quello nella foto è il porto di Audierne in Bretagna, oggi lo specchio d'acqua davanti al paese è costellato di yacht, una volta c'erano i pescherecci, e dove una volta c'erano le pescherie oggi ci sono negozietti per turisti. Vedete cemento, vetro, banchine e piazzali come a San Vincenzo? Non mi sembra, ma vi potrei citare migliaia di casi simili a questo sparsi in tutto il mondo.
Allora mi chiedo, chi è il cialtrone in questo paese di irresponsabili, truffatori e corrotti?


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