mercoledì 6 marzo 2013

Il mondo dopo i soldi

Karaiby, dalla FOTOGALLERY di Zew Oceanu
Brożek e Ozi sono due giovani polacchi la cui grande passione è la vela, di professione fanno gli istruttori. Si sono messi in testa di girare attraverso l'Atlantico con la loro piccola barca di soli 5 metri, in legno e autocostruita, la Zew Oceanu. Nel loro sito potrete trovare la storia fin dall'inizio, fin da quando hanno cominciato a costruire questa fantastica barca a vela. 

In navigazione, dalla FOTOGALLERY di Zew Oceanu
La navigazione attraverso l'Atlantico è divisa in più fasi. Partenza l'11 novembre 2012 da Sagres in Portogallo, con rotta verso le isole Canarie (Gran Canaria). Da lì, dopo una sosta fino ai primi di dicembre è iniziata la seconda fase per proseguire fino alla Martinica e St. Lucia. Il porto di destinazione è Fort de France in Martinica. Questo tratto del percorso è di circa 2700 miglia in linea retta (5000 km). Stima del tempo occorrente circa 50-60 giorni. La successiva fase della navigazione, dopo aver trascorso una stagione in barca a vela ai Caraibi (posizione attuale), sarà quella di tornare in Europa prima dell'inizio della stagione degli uragani. Questa esperienza farà comprendere alla coppia se saranno in grado di convivere in un piccolissimo yacht in "condizioni atlantiche". Quest'ultima parte della navigazione sarà suddivisa in 3 fasi. La prima è tra i Caraibi e le Bermuda, la seconda tra le Bermuda e le Azzorre, e la terza tra le Azzorre e l'Europa, dove si concluderà l'avventura. La lunghezza stimata del percorso verso la Polonia in linea retta è di circa 5000 miglia.

Il percorso, dal sito di Zew Oceanu
Le piccole barche fanno grandi i marinai, quante volte l'abbiamo ripetuto! Le belle foto di Brożek e Ozi ai Caraibi mi hanno fatto tornare alla mente la "lirica del pescatore e dell'economista": 

Un pescatore torna a casa con la sua barca e incontra un economista, un esperto che opera nel mondo degli affari. L’esperto gli chiede come mai è rientrato così presto. Il pescatore risponde che avrebbe potuto trattenersi più a lungo, ma che aveva pescato quanto bastava per provvedere alla famiglia. 
“Mi dica un po’, come impiega il suo tempo?”, chiede l’esperto. Il pescatore risponde: “Beh, vado un po’ a pesca. Gioco con i miei figli. Ci facciamo tutti un riposino pomeridiano quando fa caldo. La sera ceniamo insieme. Più tardi mi godo un po’ di musica con gli amici, ecc”. L’esperto lo interrompe: “Senta, ho una laurea e ho studiato queste cose. Vorrei aiutarla. Dovrebbe trascorrere più tempo a pescare. Guadagnerebbe di più e in poco tempo sarebbe in grado di acquistare una barca più grande di questa piroga. Con una barca più grande guadagnerebbe ancora di più e presto potrebbe avere una flottiglia di motopescherecci”. 

“E poi?”, domanda il pescatore. 

“Poi, invece di vendere il pesce a un intermediario, potrebbe trattare direttamente con lo stabilimento che lo lavora o addirittura mettere su un’industria di prodotti ittici. Potrebbe lasciare il villaggio e trasferirsi a Cotonou, a Parigi o a New York, e dirigere l’azienda da lì. Potrebbe perfino valutare la possibilità di quotare le sue azioni in borsa e diventare miliardario”. “Quanto tempo richiederebbe tutto questo?”, chiede il pescatore. “Più o meno dai 15 ai 20 anni”, risponde l’esperto. 

 “E poi?”, continua il pescatore. 

“È a questo punto che la vita si fa interessante”, spiega l’esperto. “Poi potrebbe andare in pensione. Potrebbe lasciarsi alle spalle il trambusto della città e ritirarsi in qualche villaggio sperduto”. 

“E poi?”, chiede il pescatore. 

“Poi avrebbe il tempo di andare un po’ a pesca, di giocare con i figli, di farsi un riposino pomeridiano quando fa caldo, di cenare con la famiglia e di godersi un po’ di musica con gli amici”.

Via: ritrovata in rete dopo averla vista appesa nelle squallide bacheche delle pause caffè di aziende italiane più o meno grandi, più o meno tristi.



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