mercoledì 2 ottobre 2013

Greenpeace, accusati di pirateria




"Scendo! Scendo!" grida angosciata Sini mentre la Guardia Costiera russa spara attorno ai nostri attivisti colpi di arma da fuoco.

Nel video la drammatica sequenza dell'arresto degli attivisti di Greenpeace che, colpevoli di pacifismo, sono stati presi a fucilate.
Se sei d'accordo con me invia un'email a questo INDIRIZZO e chiedi di liberarli nonché di fermare le trivelle.

La mattina del 18 settembre due attivisti di Greenpeace vengono arrestati mentre protestano contro le trivellazioni petrolifere sulla Prirazlomnaya, una piattaforma di estrazione della Gazprom nel mare di Pechora, al largo delle coste russe. 
Il giorno successivo la Guardia costiera russa abborda illegalmente la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, in acque internazionali, arrestando altri 28 attivisti. 
Martedì la nave arriva nel porto di Murmansk. 
Giovedì 26/09 ha inizio il processo: immediata arriva la notizia della custodia cautelare di due mesi per 22 attivisti - tra cui l'italiano Cristian d'Alessandro, in attesa di ulteriori indagini. 
Per gli altri 8 il verdetto viene formalizzato nel corso del weekend. 
Il 02 ottobre riceviamo terribili aggiornamenti: la giustizia russa ha formalmente contestato l'accusa di pirateria nei confronti di cinque dei 30 attivisti . Rischiano fino a 15 anni di carcere. «L'accusa di pirateria è rivolta a uomini e donne il cui unico crimine è quello di avere una coscienza. 
Questo è assolutamente scandaloso e mina alla base i principi della protesta pacifica. Assurdo qualificare gli attivisti come pirati, vogliono solo intimidirci e farci tacere, ma non desisteremo» afferma Kumi Naidoo, direttore di Greenpeace International. 

Chiediamo che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico. Siamo più di 700mila. Firma anche tu!

Attivisti in prigione, liberiamoli. Geeenpeace


martedì 1 ottobre 2013

Maxus 22 QR : un petit Polonais sympathique et sportif (Grand Pavois 2013)



Derivazione del famoso Maxus 21, dal quale prende le forme dello scafo, il nuovo Maxus 22 ha una cabina più grande.
Conforme al programma della "crociera familiare" lanciata negli anni settanta da Jeanneau con il Flirt, ne esiste una in versione più sportiva con due timoni, una deriva mobile e un armamento velico per ariette più sostenute.
Questo è il modello in mostra al Grand Pavois di La Rochelle che vi viene presentato da Laurent Charpentier.

Via: Canale di YouTube di Voiles et Voiliers


Pellicano, il grande pescatore

Il Pellicano in vendita su Subito.it
Tutte le volte che entro su Subito.it per vedere come sta andando il mercato delle piccole barche usate digito nel suo motore di ricerca interno la voce "Pellicano". 
Adoro questa barchina progettata da Ernesto Quaranta moltissimi anni fa, ne ho parlato più volte, e questo modello con legno a vista è il mio preferito. Si tratta, come saprete, di una barca a vela leggera con deriva mobile, il suo peso è intorno ai 300 kg e non è più lunga di 5 metri, con due posti letto in cabina.
Per la sua linea originale, seppur ben inserita nel contesto della nautica popolare in voga in quegli anni in Francia, credo che possa entrare a pieno diritto nella storia dell'architettura navale del nostro paese, assieme ad altre, come il Piviere.
Peccato che sia in vendita a 1153 km di distanza e non abbia a disposizione i soldi per comprarla, ma farei davvero qualche sacrificio pur di averla.
La lascerei così, con lo scafo bianco, come il "Pellicano Bianco", il grande pescatore, che nidifica al Trasimeno e che con buona probabilità veniva cacciato in quei luoghi da Federico II nella prima metà del 1200.
Ne avessi le possibilità acquisterei il progetto e la riproporrei nel mercato esattamente come la vedete nella foto.

Nell'iconografia cristiana il pellicano simboleggia Cristo che dona il proprio corpo come cibo e il proprio sangue come bevanda durante l’ultima cena. La ragione è legata ad una antica leggenda secondo la quale questo uccello nutriva i suoi piccoli con la propria carne ed il proprio sangue. In effetti è curioso come questo uccello marino trattiene il cibo pescato in una sacca che ha sotto il becco e giunto al nido nutre i piccoli con esso curvando il becco verso il petto per estrarne i pesciolini. Gli antichi, erroneamente, pensarono che l’animale si lacerasse le carni per farne uscire il sangue con cui nutrire i piccoli pellicani affamati. Per questo, il pellicano è divenuto, durante il Medio Evo, il simbolo dell’abnegazione con cui si amano i figli e ne ha fatto l’allegoria del supremo sacrificio di Cristo, salito sulla Croce e trafitto al costato da cui sgorgarono il sangue e l’acqua, fonte di vita per la salvezza degli uomini. Ecco perché esso compare spesso scolpito in molti altari e ricamato o dipinto nelle casule dei sacerdoti ancora oggi. (Da: Gruppo 3 Millennio)

Il Pellicano in vendita su Subito.it


lunedì 30 settembre 2013

Novità 2013: EINHEITSJOLLE 1921

Dalla BROCHURE dell'Einheitsjolle
Presentato all'INTERBOOT 2013, come leggiamo nella rivista on-line Yacht.de, il Cantiere tedesco Boots-und-Kunststoffbau GmbH, ci riporta indietro nel tempo riproponendo il progetto di un battello di servizio che ha operato fin dal 1921 nel Lago di Costanza.

Dalla BROCHURE dell'Einheitsjolle
La bella linea classica e le finiture di pregio fanno di questa barca un vero e proprio gioiello, sicuramente oggetto di desiderio dei molti partecipanti del Salone Nautico che si svolge ogni anno a Friedrichshafen e che hanno avuto la fortuna di poterla ammirare.
Nel sito web del fabbricante e nella BROCHURE si possono trovare le sue caratteristiche tecniche, nonché tante altre belle foto.

Dalla BROCHURE dell'Einheitsjolle
Nella rivista Yacht.de troviamo anche il prezzo, tutto compreso inclusivo di IVA e vele: 38000 €. Li avessi ce li spenderei.
La rivista NordMagazine ci propone un interessante video che ci parla della storia di questo"remake".

Das Comeback der Schweriner Einheitsjolle

Via: Yacht.de


BALT 26, un nuovo yacht carrellabile di otto metri

BALT 26 sul carrello, dal sito Balt Yacht
Certo  non si potrà portare con una cinquecento bensì con un potente fuoristrada ma avere la possibilità di mettere il proprio yacht di ben otto metri su di un carrello e dimenticarsene quando non lo si usa è una possibilità molto allettante. Credo che i costi di gestione, per quanto sostenuti, possano essere ripagati dalla quasi totale mancanza di spese quando un armatore è in tutt'altre cose affaccendato, come lavorare per esempio. C'è anche da aggiungere che, qualora non lo si possedesse, un fuoristrada lo si può sempre noleggiare.

BALT 26 in navigazione, dalla FOTOGALLERY di Northeaster
Il BALT 26, che quest'anno ha ricevuto il premio come miglior prodotto del 2013 al prestigioso Salone Nautico di Varsavia, è commercializzato in Italia da Northeaster. Questa è la sua BROCHURE, dalla quale estraggo le caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 7.88 m
Larghezza: 2.53 m
Pescaggio: 0.38 - 1.26 m
Peso: 2300 kg
Peso deriva: 100 kg
Peso zavorra interna: 550 kg
Sup. velica (randa + genoa): 27.50 mq
Altezza in cabina: 1.86 m
Numero letti: 6
Non conosco il prezzo, che sarà certamente importante, però tutti voi lettori sapete quanto costa tenere una barca del genere all'ormeggio tutto l'anno.

Interni del BALT 26, dal Virtual Tour

domenica 29 settembre 2013

Autunno mansueto


Autunno mansueto, io mi posseggo
 e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d’alberi e d’abissi.
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.
(Autunno, Salvatore Quasimodo)

Ci siamo trovati in mezzo tra due regate di Optimist e Laser ed è stato come partecipare ad una festa di colori ed allegria. 
Una serata inaspettata e fugace perché il tempo sembrava volgesse al brutto, invece abbiamo rischiato e ne è valsa davvero la pena.
Al rientro a casa non ci siamo persi neppure i meravigliosi tramonti in Val di Chiana, tipici di inizio dell'autunno, ascoltando una delle musiche da me preferite, Street of Philadelphia. 
Serata imperdibile!


sabato 28 settembre 2013

Intex Seahawk II (Navigator II) a vela, il progetto

Dal sito gif.fordak.ru
Mi sembra proprio un bel canotto a vela, che lo si usi come tender che come barca da trasportare ovunque in una borsa, anche in bici. Nel sito gif.fordak.ru è possibile vedere tutti i particolari costruttivi, molto interessante l'armamento e l'attrezzatura velica. 
L'Intex Seahawk II, conosciuto anche come Navigator  II, può essere acquistato presso gommonigonfiabili.it al prezzo di 239 €, con la spedizione inclusa nel prezzo.

Dal sito gif.fordak.ru
C'è anche il video.


venerdì 27 settembre 2013


giovedì 26 settembre 2013

L'Isola di Robinson




L'olandese SailWise ha oltre 35 anni di attività negli sport acquatici a prezzi accessibili per le persone con disabilità fisiche o sensoriali e malattie croniche (circa il 75%) e per le persone con disabilità intellettiva (circa il 25%). 
Metà dell'attività consiste in tour con iscrizioni individuali, la rimanente attraverso alloggi in affitto, con programmi personalizzati per gruppi come istituti, centri di riabilitazione e scuole. 
Annualmente vengono accolti migliaia di sportivi assistiti da una nutrita schiera di volontari . 

Obiettivi 

Le persone con disabilità devono avere la possibilità di sperimentare gli sport acquatici in un ambiente rilassato e sicuro, sport acquatici che vengono resi accessibili a tutti, sia dal punto di vista dei costi che delle necessità. 

Missione 

Lo sport e l'esercizio fisico migliorano lo stato psico-fisico delle persone con disabilità, per tutta la vita. Gli sport acquatici contribuiscono all'indipendenza fisica e mentale di persone con disabilità, dovrebbero quindi essere accessibili a tutti, sia fisicamente che finanziariamente. 

Valori fondamentali 

  • Rispetto, sulla base delle possibilità, non delle limitazioni;
  • Divertimento,  normalmente o con ciò che può essere appositamente studiato; 
  • Ambiente sicuro 

Sostegno 
Per mantenere queste attività negli sport acquatici accessibili c'è bisogno del sostegno finanziario di sponsor e donatori, nonché del pratico supporto di volontari, ad esempio, durante le nostre settimane di sport acquatici.

Delle barche a vela utilizzate da SailWise ne ho parlato su "Access Dinghy, sicuro, facile e accessibile", ma vedo anche il "Windrider 17, uno stupendo compagno d'avventura", e questo dimostra quanto siano sicure ed affidabili.

Tra le esperienze più belle e significative della mia vita c'è di sicuro il volontariato, prima come Capo Scout nell'A.G.E.S.C.I., poi come volontario all'Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa a Firenze per concludere in Parrocchia con la Caritas. Consiglierei a chiunque una esperienza di volontariato del genere, mi piacerebbe molto avere la possibilità di farlo, anche se come istruttore di "terraferma".


Windrider 17, dal sito SailWise


mercoledì 25 settembre 2013


Faltboot Europa Expedition

Il viaggio di Franziska und Rainer, dal sito ulm-outdoor
Faltboot Europa Expedition: un viaggio durato cinque anni e sei mesi, da  maggio del 2000 a dicembre del 2005, dalla Germania fino alla Turchia, attraverso i paesi bagnati dal Danubio e poi Grecia, Italia, Francia, Spagna, Portogallo fino di nuovo a casa. Come mezzo di trasporto principale hanno utilizzato due kayak smontabili con la vela, come tetto si sono serviti di una tenda da campeggio, ma soprattutto li hanno accompagnati i loro valori:
  • cortesia,
  • tolleranza,
  • disponibilità,
  • equità,
  • disciplina,
  • lavoro di squadra,
  • creatività,
  • coraggio,
  • affidabilità,
  • determinazione,
  • motivazione,
  • indipendenza,
  • rispetto di Dio,
  • carità,
  • senso di responsabilità.
Franziska und Rainer in una spiaggia solitaria in Italia, dal sito 4-Paddlers


martedì 24 settembre 2013


lunedì 23 settembre 2013

Giacchetta da marinaio

Giaccone Doppiopetto, dal sito di ZARA
Finalmente dopo anni di infruttuose ricerche ho trovato una giacchetta da marinaio che andasse bene anche per le mie tasche, quasi sempre vuote. Nel negozio ho dovuto sostenere una discussione furibonda con Elena che la preferiva ad una ridicola giacca contenente un altrettanto ridicolo cappuccio di peloncino. Vi figurate me che ho sempre sognato la mia giacchetta da marinaio che porto una giacca col cappuccio di peloncino?
Comunque alla fine l'ho spuntata io e me la sono portata via da negozio di Zara Man al prezzo di 99 €. Ora mancano il cappello e il dolcevita.
Non vorrei deludere le mie ammiratrici ma quello nella foto è un modello, io ho dovuto prendere una taglia un po' più "extra".
Giaccone Doppiopetto, dal sito di ZARA

Costruire il Tinkerbelle II

La copertina del libro di Robert Manry su Tinkerbelle
De "La grande avventura di Tinkerbelle" ne avevo già parlato ma aver trovato i piani per realizzare la copia esatta della barca con cui Rober Manry ha attraversato l'Oceano Atlantico è  stato troppo bello, quindi mi sono messo subito a tradurre maldestramente, e solo parzialmente, le istruzioni per la sua costruzione. 
Il nome del progetto è Tinkerbelle II ed i piani sono stati estratti dalla rivista Machanix Illustrated dell'Agosto 1967, articolo di Victor Harasty, pubblicati nel sito The Cleveland Memory Project.

Il piano velico di Tinkerbelle II, dal sito The Cleveland Memory Project
Nell'estate del 1965. Robert Manry, un uomo di 48 anni di Cleveland, Ohio, giornalista, ha attraversato l'Oceano Atlantico in solitario in 78 giorni, percorrendo 3200 miglia, in una deriva a vela di 13 ½ piedi, chiamata Tinkerbelle. Il cruiser oceanico in miniatura di Manry, uno dei più piccoli che abbia mai compiuto questa impresa, era in realtà un modello, successivamente modificato, prodotto dalla Old Town Canoe Co., di Old Town nel Maine, che si chiamava Whitecap.


Il Whitecap della Old Town Canoe utilizzato come "base" per il Tinkerbelle, dal sito WCHA Forum
Il design del nuovo Tinkerbelle è un adattamento e, in alcuni aspetti, mi sento di affermare, un deciso miglioramento rispetto l'originale. Le dimensioni sono le stesse, ma le linee sono un po 'più facili e la rendono più veloce, i baricentri sono posizionati più appropriatamente e la superficie velica è aumentata. Ma l'aspetto più interessante è che se l'originale è costruito a “clinker”, la nuova versione è a doppio spigolo, in compensato multistrato per renderla più adatta per l'autocostruzione. In cabina può ospitare due persone di medie dimensioni, trasportare una discreta quantità di materiale, e il grande gavone di poppa situato nel pozzetto potrà contenere tutta l'attrezzatura utile alla navigazione. 

Le dimensioni di Tinkerbelle II, dal sito The Cleveland Memory Project
Come nell'originale, potrà esservi applicata un'adeguata riserva galleggiamento nelle zone inferiori della cabina. L'albero è abbattibile, incernierato sul ponte ed è facilmente gestibile con la drizza del fiocco fissata al musone di prua. La deriva è sufficientemente pesante, anche se in una disposizione più tradizionale. Nelle figure sono rappresentati due tipi di timoni, per le acque basse la lama con cerniera ha i suoi vantaggi. Anche il timone realizzato con un unico pezzo di legno può naturalmente essere sollevato, è un'opzione come altre quali la possibilità di fissare l'albero direttamente sul ponte oppure quella di una cabina aperta in versione “daysailer”, opzioni disponibili presso l'autore. In entrambe le versioni, la barca sarà sufficientemente veloce, rigida e performante in modo da offrire un gran divertimento, prima per la costruzione e poi nell'utilizzo. Tinkerbelle II è facilmente trasportabile e può essere costruita nel box per una singola auto. 

Il piano di coperta di Tinkerbelle II, dal sito The Cleveland Memory Project
Si raccomanda che tutte le superfici esterne di compensato debbano essere coperte con 10 once di tessuto in fibra di vetro o di polipropilene tessuto, più leggero e più facile da gestire (tipo Vectra). Sarà utile raddoppiare il tessuto sugli spigoli, nella chiglia e nei bordi per aumentare la resistenza e la tenuta all'acqua Un attento studio dei piani vi mostrerà tutti i materiali e le quantità necessari. Ad eccezione degli offset, è sufficiente utilizzare un righello come riferimento alla scala. 
Se ci saranno piccole discordanze nelle dimensioni e nei materiali indicati non sarà grave. Una descrizione sommaria della procedura di costruzione potrebbe essere di aiuto a coloro che stanno costruendo una piccola barca per la prima volta. Il primo passo nella costruzione Tinkerbelle II è quello di fare un disegno in dimensioni reali dei prospetti e delle sezioni applicando le dimensioni indicate nella tabella degli offset.
Questo è tutto ciò che c'è di più misterioso e spaventoso nel lavoro. Utilizzare cartoncino bianco o disegnare direttamente sul foglio di compensato, che in seguito sarà possibile tagliare e utilizzare per altri componenti.
Disegnare le fiancate in entrambi i lati, avanti e indietro e poi assemblarle, partendo dalla prua utilizzando le traverse per dare forma allo scafo, poi aggiungere lo specchio di poppa, la chiglia e i listelli longitudinali. 
Nel rilevamento delle misure assicurarsi di detrarre il fasciame e lo spessore della coperta dai telai. 
Utilizzare a profusione colla Weldwood Recorcinol su tutte le superfici in legno che devono essere unite. Costruire lo scafo a testa in giù, su un supporto temporaneo realizzato con due assi da 2 pollici per 2 inchiodati al pavimento (…..). 

La realizzazione delle traverse di Tinkerbelle II, dal sito The Cleveland Memory Project
Il metodo di costruzione è lo stesso che abbiamo visto su “step by step, come realizzare un tender di sei piedi alla vecchia maniera", oppure seguendo le indicazioni riportate su questo interessante libretto: "Wooden Boat – Getting Started in Boats". 



venerdì 20 settembre 2013


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...