venerdì 9 agosto 2013


giovedì 8 agosto 2013


Aquagliding




Considerato il successo nei risultati nel motore di ricerca, eccovi un nuovo video con l'Aquaglide in navigazione.


mercoledì 7 agosto 2013


martedì 6 agosto 2013

The dramatic lines of the mxNext

mxNext
La rivista on-line SailMagazine definisce le linee dell'mxNext addirittura "drammatiche". Attualmente in fase di test, l'mxNext è il sogno visionario del suo ideatore, l'architetto navale russo Vlad Murnikov. 
Si tratta della versione miniaturizzata di uno scafo di 100 piedi, lo SpeedDream, la barca che avrebbe l'ambizione di battere i record di velocità ottenuti addirittura dai multiscafi.
Queste sono le caratteristiche tecniche principali:
Lunghezza: 14' 4" (4.39 m)
Baglio scafo: 3' 0" (0.91 m)
Baglio massimo: 6' 6" (2.01 m)
Sup. velica randa: 110 sq. feet (10.2 mq)
Peso a vuoto: 90 lbs (40.8 kg)
Peso equipaggio: 180 lbs (81.6 kg)
Dislocamento: 270 lbs (122.4 kg)
Materiale: carbonio

mxNext
C'è anche un video di presentazione, "the lastest single-handed skiff for speed enthusiasts".




lunedì 5 agosto 2013


Don't forget your umbrella

Halkett boat, immagine tratta da Wikipedia
Nella storia dell'architettura navale se ne sono viste di tutti i colori ma questa davvero mi è nuova e, devo ammettere, assolutamente originale.
Peter Halkett era un tenente della Royal Navy, vissuto per molti anni in Canada prima di tornare in Inghilterra, aveva sempre avuto il grande sogno delle esplorazioni. Per questo motivo coltivò un particolare interesse nel documentarsi sulla disastrosa spedizione che l'esploratore John Frankling effettuò tra il 1819 e il 1822 per la ricerca del Passaggio a Nord Ovest lungo la costa settentrionale del Canada. Questa spedizione organizzata dalla Royal Navy, chiamata Coppermine Expedition of 1819-22, si risolse in un completo disastro. Undici dei venti componenti della spedizione persero la vita e i sopravvissuti vennero accusati di omicidio e cannibalismo. I sopravvissuti poterono salvarsi solo grazie alla fantasia di un membro del gruppo che aveva modellato una piccola canoa di tela e salice che fu utilizzata per attraversare i fiumi.
Halkett, che era un inventore dilettante durante il tempo libero che gli lasciava il suo servizio in marina, si mise in testa di progettare una barca abbastanza piccola e leggera da poter essere trasportata facilmente camminando a piedi. La sua prima creazione fu la barca-mantello.

Halkett boat, immagine tratta da Wikipedia
La fodera del mantello conteneva una specie di canotto gonfiabile, come si vede in figura, il bastone da passeggio si trasformava in una pagaia e l'ombrello in una vela. Nei primi mesi del 1844 collaudò la sua barca mantello nel Tamigi con successo e successivamente provò anche nelle acque agitate del Golfo di Biscaglia che però quel giorno si mostrarono particolarmente tranquille.

Halkett boat, immagine tratta da Wikipedia
Spronato dal successo della barca mantello Halkett ne progettò un modello più grande da contenere in uno zainetto e, quando gonfiato, capace di contenere due persone. 
Apprezzate a livello teorico le barche di Halkett non ebbero mai uno sviluppo commerciale ma fu proprio la stessa Royal Navy che dette la più grande delusione al suo progettista rifiutandone l'utilizzo.
Nel 1885, all'età di 65 anni, Halkett abbandono definitivamente il sogno e il progetto di queste barche i cui prototipi giacciono dimenticati in qualche museo canadese.
Se ben vi ricordate noi una barca del genere l'abbiamo vista, Amibote, la barca in uno zainetto.

Tutto in uno zainetto, dal sito Amibote
Poi altri hanno esagerato, ma ve l'immaginate stare dentro a quel canotto!

Immagine tratta da forum.index.hu
Via: Wikipedia


domenica 4 agosto 2013

In un "Golfo di Sogno"


Golfo di Sogno, segnalo questa bella struttura che si trova  nei pressi di Porto Vecchio in Corsica. La particolarità, come sempre, oltre la bellezza e l'accoglienza dei luoghi e della struttura, è la possibilità di ormeggiare la barca, incluso l'utilizzo di un pontile.

"Una località perfetta per una vacanza con la famiglia ! 
La particolare ubicazione tra mare, fiume e montagna offre la possibilità di scoprire i diversi volti della Corsica e riuscirà a soddisfare tutte le tue aspettative. 
Situato a soli 7 km da Porto-Vecchio, a 30 km dall'aeroporto di Figari, a 35 km da Bonifacio ed a 140 km dalle due principali città dell'isola, Ajaccio e Bastia, il camping Golfo di Sogno propone molte prestazioni e servizi degni di un grande complesso turistico, per passare una vacanza davvero fantastica. Vacances en famille au camping Golfo di Sogno.
All’interno di un magnifico parco ombreggiato e sulla riva del mare, potrai godere di un'impareggiabile vista sul Golfo di Porto-Vecchio e di una spiaggia dal dolce declivio, perfetta per i bambini più piccoli. È in questa cornice eccezionale che il camping Golfo di Sogno è felice di accogliere i suoi ospiti per far vivere loro dei momenti indimenticabili con la famiglia o con gli amici."

Dal sito del Campeggio Golfo di Sogno
In prossimità del villaggio ci sono almeno tre scivoli, la cui descrizione dettagliata la potete trovare sulla mappa di Les Cales de Pneuboat.


Visualizza LES CALES DE PNEUBOAT in una mappa di dimensioni maggiori



sabato 3 agosto 2013

Al mare con Papì

Dalla FOTOGALLERY, Al mare con Papì
Oggi abbiamo fatto Daycation, a day vacation con Papì, solo il quarto incomodo in auto con noi visto che Tommaso è al campeggio con gli scout. In auto è entrato senza problemi, avremmo potuto tranquillamente essere in quattro, pur essendo la Fiesta relativamente piccola. Anche la gestione è stata semplice grazie al borsone che non supera i 20 kg di peso. Nonostante fossimo il 3 di agosto e di sabato non abbiamo potuto fare a meno di notare la quasi assoluta mancanza di traffico, questo la dice tutta in che situazione ci hanno cacciato i trenta anni del governo delle "autonomie", regionali, provinciali, scolastiche, sanitarie, tariffarie, etc. etc. un apparato enormemente e sconsideratamente costoso, da cui personalmente non vedo via di uscita.


Il montaggio, come previsto, è stato semplice e veloce, non più di 15 minuti, attività che ha destato molta curiosità nei bagnanti di Principina a Mare. La Rachele mi ha dato una mano.


Finalmente il varo, il mare non era dei più tranquilli, c'erano onde e regime di brezza.


Il collaudo per certi aspetti è andato bene, per altri purtroppo no, ma c'era da immaginarselo. Il principio su cui ho basato le mie modifiche è giusto, purtroppo non potevo illudermi che l'insartiamento avrebbe retto su due occhielli in metallo incollati e fissati con due viti di 3 mm. Al primo colpo di vento un occhiello ha ceduto e l'albero è venuto giù. Ciò mi ha convinto a predisporre delle modifiche molto più invasive che consisteranno in una base e due occhielli per il sartiame imbullonati sulla base del Windglider. Questo lavoro oramai lo potrò iniziare solo il prossimo autunno. 


Nel frattempo la Rachele ha usato un po' il surf e abbiamo provato anche il tanto in voga "stand up paddle". Questo è il grande vantaggio del Windglider, la sua versatilità. Quella che si vede in lontananza dietro la Rachele è l'Elba ma si vedevano anche l'Argentario e l'isola del Giglio.


Ultima nota è l'attenzione da porre nel riporre i pezzi metallici assieme alla vela, probabilmente per la vele converrebbe fare una borsa apposita.


Insomma io e Rachele, a parte la delusione del cedimento per quanto prevedibile, ci siamo divertiti da matti, l'Elena un po' meno perché, come si sa, lei non è mai stata entusiasta del mare, ama la montagna.




venerdì 2 agosto 2013

Sailing Small Living Large: Sailors Who Love their Small Boats

Il Sage 17 di Randy, da Sail Magazine
La rivista Sail Magazine ha presentato un interessante articolo in cui alcuni armatori di imbarcazioni a vela di dimensioni medio - piccole testimoniano il loro amore verso i loro "gusci di noce":

"Più grande non è sempre meglio, soprattutto quando si tratta di navigazione. In realtà questi marinai provengono da tutti gli States, alcuni si sono ridimensionati nel corso degli anni dopo aver posseduto barche più grandi, altri hanno iniziato solo di recente cercando la prossima avventura a bordo delle loro piccole imbarcazioni. Alcuni rimorchiano il loro "daysailer" lungo tutta la nazione esplorando sempre nuovi bacini di navigazione, mentre altri fanno regate o trascorrono i fine settimana in crociera con la famiglia e gli amici. Che cosa attrae questi marinai da "velieri tascabili" è semplice: le loro piccole barche hanno la perfetta combinazione di comfort, prestazioni ed estetica."

Leggi tutto l'articolo: Sailing Small Living Large: Sailors Who Love their Small Boats


giovedì 1 agosto 2013

Novità 2013: R-10 Cat del Cantiere Paiardi

R-10 Cat, dal sito Zerbinati Design
Il Cantiere Paiardi ha varato l'R-10 Cat, un nuovo micro catamarano, a mio parere, semplice ma allo stesso tempo dalla linea accattivante e sportivissimo. Mi piace molto anche se le immagini che si vedono in giro sono davvero poche, e poi tutto ciò che è piccolo, semplice da gestire e che offre il massimo del divertimento è troppo interessante.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche principali, tutte le informazioni le potrete trovare nel sito di Zerbinati Design:

Lunghezza. 3 m
Larghezza: 1.6 m
Area randa: 5.6 mq
Area fiocco opzionale: 0.83 mq
Peso a vuoto 50 kg
Portata: 1 adulto o due bambini

Speriamo di avere al più presto qualche notizia dettagliata, incluso il prezzo, perché questa novità sembra promettente.
Qualche altra informazione e foto sono su Vela&Motore da dove ho tratto questa interessante novità.


Elia da Cortona: tra realtà e mito - terza parte




La condanna della memoria, la deriva della "damnatio memoriae"  di Frate Elia.

Nella terza parte sono presenti le relazioni di Filippo Sedda della Pontificia Università Antonianum di Roma con "Elia nelle legendae e nelle cronache francescane" e di Sebastiana Nobili dell'Università di Bologna con "Elia come antimodello nella Cronica di Salimbene de Adam".


BlooSee, diario di bordo on-line

La schermata di una navigazione registrata su BlooSee
BlooSee è un interessante diario di bordo on line in cui è possibile pianificare e registrare le proprie navigazioni con la possibilità di inserire, oltre il tracciato, commenti, foto e video.
Tra le sue funzioni c'è la possibilità di inserire il tracciato nel blog, in questo caso la navigazione un iscritto ha effettuato tra l'Istria e la Croazia.


BlooSee - Kvarner 1

Su BlooSee si possono trovare anche le informazioni relative ai porti e alla navigazione delle arre che interessano.


martedì 30 luglio 2013

Barchette di carta: Dar Mlodziezy

Dar Młodzieży ("The Gift of Youth"), dal sito mm-archive.narod.ru
La Dar Młodzieży, "The Gift of Youth" in inglese, è una nave scuola a vela polacca progettata da Zygmunt Choren. Prototipo di una classe di sei, le altre cinque unità, solo leggermente differenti, sono state costruite successivamente dallo stesso cantiere navale per la flotta mercantile della ex Unione Sovietica.
Le sue navi gemelle sono Mir , Druzhba, Pallada, Khersones e Nadezhda.
La nave è stata varata nel novembre del 1981 presso il cantiere di Danzica, in Polonia, e ha iniziato il servizio nel luglio 1982 a Gdynia, sostituendo il suo predecessore Dar Pomorza. Il suo porto di ormeggio è Gdynia.
La Dar Młodzieży è stata la prima barca a vela costruita in Polonia che ha circumnavigato il globo, tra il 1987 e il 1988,  ripetendo così il famoso viaggio del suo predecessore effettuato tra il 1934 e il 1935.
Ecco i file da scaricare per costruire la barchetta di carta:
La Dar Młodzieży ormeggiata a Travemünde in Germania, immagine tratta da Wikipedia


lunedì 29 luglio 2013

La Via dei Trabocchi


Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, 
pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare 
il denaro accumulato nelle loro banche.
Tatanka Yotanka
(Toro seduto)

Assolutamente da fare questo percorso in bici e barca a vela lungo la Via Verde dei Trabocchi, nella costa adriatica abruzzese. 
A tal riguardo segnalo a tutti i miei lettori che è partito il Progetto Abruzzo Sea Cycling che prevede la realizzazione di una pista ciclopedonale che coprirà tutta la regione costiera abruzzese. Fantastico per fare sailonbike!
Tra tutte le barche a vela che vi ho segnalato in questi anni per poter fare gli sport più belli del mondo contemporaneamente oggi vi faccio morire d'invidia con BlueTwo, uno stupendo trikayak a vela della Triton di cui abbiamo parlato in post precedenti. 

BlueTwo, dal sito di Marc Hornschuh
E questo è il sistema per fare vela e bicicletta lungo la costa abruzzese con una barca del genere

Dal sito Cyclojachting


domenica 28 luglio 2013

Ma la decrescita non era felice?




Nel video: "La decrescita felice - Maurizio Pallante intervistato dalla Televisione della Svizzera italiana a Falò - http://la1.rsi.ch/falo/"

Negli ultimi giorni mi sono accorto con stupore che, in alcune testate del Corriere della Sera, Antonio Pascale se la prende con la "Decrescita Felice", prima asserendo che essa non è assolutamente felice, bensì infelice, e poi su "Il Club della lettura" mette il dito nella piaga parlando addirittura di "egositi della decrescita", insomma cornuti e mazziati sti poveretti della decrescita.
Non entro in merito sulle formule Keynesiane che questo illustre giornalista ha eloquentemente spiattellato, né sull'equivalenza da lui sostenuta tra decrescita ed impoverimento generalizzato, quindi infelicità, neppure voglio puntualizzare che il termine "decrescita" viene utilizzato dai sostenitori di questo movimento solo a titolo di provocazione e non certo come un modello per una nuova economia, semmai come uno stimolo per  la creazione di una nuova società.
Vorrei invece porre una maggiore attenzione sul termine centrale di tutto il discorso, la felicità.
Prescindendo da quello che pensa Pascale, la voglia di scrivere su questo argomento mi è venuta proprio ieri mentre leggevo il suo articolo in un bel negozio di vestiti dove avevo portato mia figlia e dove personalmente non tornavo da anni. Lei era raggiate perché, come me ed Elena quindici anni fa, poteva finalmente spendere una parte del suo sudato stipendio, anche se in quest'ultimo caso possiamo definirlo solo a tempo "determinato". Vederla bella e felice con bei capi firmati che le avvolgevano il corpo mi ha fatto riflettere proprio sul senso della felicità e sulle nostre scelte, per tanti aspetti faticose, difficili, a tratti insostenibili a causa della mentalità assolutamente consumistica che ci circonda. Non posso mentire e nascondere che non ho provato un po' di nostalgia per quei tempi in cui tirare fuori la carta di credito era all'ordine del giorno, così come spendere per vestiti e quant'altro; non posso nascondere di non aver avuto neanche per un attimo il dubbio che forse la nostra scelta di "fatturare" meno, e quindi avere e spendere meno, non fosse stata quanto meno egoistica. Che forse non abbiamo pensato solo a noi stessi e alla nostra felicità e non a quella della società o peggio ancora a quella dei nostri figli, come a volte ci viene da loro stessi rinfacciato?
Risolvere questo dilemma, o questo interrogativo, probabilmente solleverebbe della gran parte dei suoi problemi la nostra società quindi, per quanto sentita, la mia analisi servirà a ben poco, ma ci voglio provare e, come viene spesso utilizzato nel metodo scientifico, procederò con un confronto, tra noi che la decrescita la viviamo e chi invece ancora cavalca l'onda spietata del consumismo.
A titolo di premessa vorrei però puntualizzare che, a mio parere, la decrescita non può essere considerato un concetto assoluto, ma relativo all'esistenza che si vive. E' per questo motivo che il problema non è economico, ed è qui che sbaglia Pascale, ma principalmente sociale. L'economia delle "cose" è solamente un mezzo per raggiungere la felicità non il fine ultimo, è di fondamentale importanza non scambiare il mezzo con il fine.
Benestanti, più o meno di sinistra, ci definirebbe il buon Pascale che per egoismo, e perché se lo possono permettere, fanno finta di essere poveri a scapito dei poveri veri, questo sarebbe il succo. Caro Pascale non è così, la nostra decrescita noi la viviamo giornalmente a prezzo di sacrifici enormi, e la chiamo "nostra" perché non può essere altrimenti, la nostra decrescita infatti non sarà certo uguale a quella del Petrini o della Dandini, tanto meno come quella dello scrittore Veronesi, ognuno la vive a modo suo, secondo la sua esistenza, le sue possibilità e la sua cultura.  Noi non abbiamo rinunciato ad avere una piccola barca sul lago, uno scrittore o un artista non potrà mai rinunciare ad uno spettacolo teatrale o a visitare un museo, proprio per fare esempi terra terra. Eppure tutti noi abbiamo rinunciato a molto del nostro superfluo, l'eccesso che si traduce in inutile consumo e che, secondo Pascale, sarebbe il sale della nostra  società che distribuisce ricchezza.
Torniamo a noi ed ai confronti paragonando la mia famiglia ad altre quattro o cinque che invece non hanno rinunciato a nulla in questa società dei consumi.
Ebbene la mia figlia ha accettato questo lavoro a tempo determinato benché gli rimanessero alcuni esami per laurearsi, contrariamente a molti suoi coetanei non aveva un conto in banca, non studiava fuori sede e viveva la sua vita di ragazza con la misera paghetta che gli passiamo settimanalmente. Come avrebbe potuto rifiutare un'occasione così ghiotta, lavorare e studiare, eppure per altri, più o meno viziati, più o meno occupati, non è così.
A questo punto vi chiederete cosa c'entra la felicità in tutto questo, c'entra eccome perché la felicità bisogna sudarsela, costa sacrificio, che in fondo è quel sacrificio che ha generato la nostra sana economia di mercato, che ci ha reso forti in tutto il mondo. Questo è il punto che il buon Pascale, e i suoi editori visto che gli danno tutto questo spago, non hanno assolutamente capito, la linea di demarcazione tra il vivere in una società equilibrata in ogni sua manifestazione, e questo significa ridurre principalmente le differenze quindi per certi aspetti appiattirla, oppure lasciare spazio agli eccessi, al consumismo inutile che degenera in trasgressione e ladrocinio. Lo vediamo tutti i giorni.
Pascale e Corriere della Sera, datevi una ripassatina, nulla di personale ma fatemi il piacere.


venerdì 26 luglio 2013

Elia da Cortona: tra realtà e mito - seconda parte




"In questa seconda parte vi proponiamo la relazione di Felice Accrocca, della Pontificia Università Gregoriana di Roma, dal titolo "Frate Elia ministro generale" e l'intervento di Maria Pia Alberzoni, dell'Università Cattolica di Milano, intitolata "Elia tra Chiara d'Assisi, Gregorio IX e Federico II." (Da TSD).

Nella PRIMA PARTE il Prof. Jacques Dalarun  ci aveva introdotto al "gravoso compito" affidato da San Francesco a Frate Elia come figura di madre e che ha simbolicamente rappresentato con "il complesso di Marta"; in questa seconda parte i Professori Accrocca e Alberzoni ne approfondiscono la linea politica e la sua genesi fino al momento della caduta nel 1239, l'avvicinamento a Federico II e i rapporti con Chiara, una egregia quanto scientifica riabilitazione di Frate Elia come "geloso custode del comando di Francesco".

Impossibile fare a meno di notare l'importanza di un piccolo particolare che è stato citato nella relazione: tra il 1242 e il 1244 Elia incontrerà l'imperatore latino a Costantinopoli dal quale riceverà le "reliquie", notare al plurale. Quindi mi chiedo:

  • se esiste, chi altro, in quale altro luogo e da chi se non proprio Elia potrà ricevere la più importante reliquia per la cristianità? 
  • perché non si è indagato di più in questa direzione e su ciò che Elia ha realizzato nel decennio precedente alla sua morte, incluso forse il Castello del Leone?



giovedì 25 luglio 2013

Il mattino ha l'oro in bocca


Aver dovuto accompagnare Tommaso alla stazione alla buon'ora ci ha buttato giù dal letto, quindi che si fa? Si va al nostro lago di buon mattino, addirittura in compagnia dei pescatori del Trasimeno che tirano su le reti: Il mattino ha l'oro in bocca.


Il vento era un po' ballerino, solo qualche refolo, quindi avendo lo scafo bisogno di un po' di pulizie ci siamo avviati verso il lungolago di Castiglione del Lago.


Abbiamo praticamente spiaggiato a vela, senza accendere il motore.


Poi in lontananza ho visto il lago che si increspava, finita velocemente la pulizia della barca, tassativamente con sola acqua di lago, siamo ripartiti a vela, tra le urla di quattro ragazze che si divertivano nell'acqua, in quel punto con il fondale un po' limaccioso.


Di bolina verso l'isola Maggiore e poi di ritorno verso Castiglione del Lago.


Anche questa è stata una mattinata fantastica e meravigliosa, il vento giusto che ci ha permesso di veleggiare tra i due e tre nodi, insomma la solita passeggiatina per noi, lo "slow sailing" per i sofisti.


L'importante è che ci sia la possibilità di darsi anche un'abbracciatina, altrimenti che gusto c'è. 
Dimenticavo, è bellissimo andare a vela ma anche prendersi cura della propria barchina.



Ariapertavarese, Associazione Sportiva Dilettantistica

La pagina web di Ariapertavarese

"Scopri con noi la natura della provincia di Varese a piedi, in mtb o in barca! 

Vogliamo proporre un nuovo modo di stare insieme, senza fretta, senza voglia di strafare, ma semplicemente godendo di quanto ci offre la nostra zona in compagnia di altre persone! Il trekking, la mtb e la barca a vela come mezzo per scoprire ogni volta posti diversi e divertirsi con noi!"

Ariapertavarese è la nuova associazione di cui fa parte l'amico velista Fabrizio Bulgheroni e di cui volentieri vi segnalo l'esistenza. Trekking, bicicletta e vela sono anche le mie grandi passioni, un modo di vivere, non solo la vacanza, in modo sostenibile all'insegna della libertà, al contatto con la natura, semplicemente ed in economia.

Le uscite a vela, inclusive di lezioni teoriche, verranno effettuate sul Lago Maggiore a bordo di un'imbarcazione identica a quella che Aron Meder ha scelto per il suo giro del mondo low cost, un Carina 20. Il costo del corso mi sembra estremamente interessante.
Davvero stupendi, i luoghi, l'attività e la barca a vela che mi sembra si veda anche su Street View, quella in fondo sulla destra, bianca, ormeggiata al Porto Lido di Luino.




martedì 23 luglio 2013

Catamarani per il rafting a vela

Kokshaga 470 Sailing, dal sito Katshop
Kokshaga 470 Sailing,  è un catamarano per il rafting a vela, una nuova frontiera per tante avventure da scoprire, soprattutto se abbinato con la bicicletta, ne avevamo parlato nel post Bike, Raft und Segel um den Naturpark der Maremma mit Grabner Ranger.
In quell'occasione avevamo abbinato un gommone della Grabner ma certamente questi catamarani gonfiabili possono essere altrettanto interessanti e divertenti. I prezzi, tra l'altro, non sembrano essere neanche lontanamente paragonabili, mi sembra quasi impossibile che siano così bassi.

Kit velico Ben Gunn per cataraft
Kit velici per ogni tipo di cataraft vengono prodotti da Ben Gunn. C'è anche un video esplicativo, insomma una vela davvero senza pensieri.



lunedì 22 luglio 2013



Skippy, a 9-ft junior sailer with big boat safety and performance

Skippy 9-ft, dal sito Polysail
Nel sito Polysail si trovano interessanti progetti "free" di piccole barche di legno d'epoca, anche cabinate. Uno di questi, lo Skippy 9-ft, mi sembra il progetto ideale per chi vuol cominciare, tra l'altro utilizzando metodi costruttivi  semplici  e tradizionali che lasciano spazio alla familiarità con il trapano e il seghetto ma soprattutto all'immaginazione.


domenica 21 luglio 2013


sabato 20 luglio 2013

Catamarans gonflables: des bateaux qui révolutionnent le monde de la voile légère.

Ducky 19, dal sio Ducky Cat Italia
La rivista francese on-line Allboatsavenue scrive:

"Per i costruttori di queste barche, quanto meno atipiche, i catamarani gonfiabili hanno solo vantaggi:
  • nessun problema di stoccaggio, 
  • nessun problema di trasporto, dal momento che occupano lo spazio di due o tre sacchi, 
  • sono meno costosi da mantenere e da acquistare di un catamarano/ barca a vela normale, 
  • son pronti a navigare in circa 20 minuti.
Queste barche, come nessun altra, sono pratiche, compatte e molto rassicuranti, hanno tutte le attrezzature e gli accessori di qualità che possano soddisfare gli sportivi più esigenti in cerca di svago ma anche di competizione. 
Ancora rari nelle nostre acque, i catamarani gonfiabili stanno entrando prepotentemente nel mercato e stanno migliorando costantemente.  Ci sono tre o quattro grandi marche, alcune storiche, che si distinguono in questo campo, tra cui la Grabner, la Smartkat, la Minicat e la Sea-Eagle, ma stanno entrando nel mercato anche dall'Est come i Ducky.
Incredibilmente versatili, alcuni possono trasportare più di 3 persone a bordo in condizioni di vento sopra  i 4 Beaufort,  come l'Happy Cat Vision  della Grabner ....."

... che io ho tradotto, interpretato e ampliato personalmente. Vedi anche: Catamarani gonfiabili, riepilogo.
Di seguito un Happy Cat Vision in Thailandia.




MAN AT THE SEA by Alfred Dunhill




Uomo in mare è l'ultima realizzazione di Alfred Dunhill da 'Portraits of  Achievement'. E' un'ode al mare e alla lunga passione che lega un uomo alla vita di mare e alla vela, quest'uomo è rappresentato da Iain Percy un velista britannico e campione olimpico.
Salpato da Lymington nel New Forest Disctrit of Hampshire sullo yacht Strega, Iain affronta il vento e le onde sullo Stretto di Solent, tra l'Isola di Wight e l'Inghilterra.
La barca diventa improvvisamente senza peso e il marinaio è quasi ipnotizzato, onda dopo onda.


Regolazione delle vele

Immagine tradotta ed interpretata da Sailing Quick Reference
Una delle quattro cose che bisogna sapere per andare in barca a vela è come regolare le vele secondo la direzione del vento e questo schema, che ho tradotto ed interpretato da Sailing Quick Reference, mi sembra più completo di quelli classici che si trovano in rete. Detto questo, in aggiunta, più il vento è forte e più si cazzano (appiattiscono) le vele agendo sulle drizze, se necessario riducendole.



venerdì 19 luglio 2013

Funziona!

Dalla FOTOGALLERY di Osavoile
Cha marche, ha funzionato il test di convalida dell'abbinamento di una pieghevole Brompton + il Cyclone Cubby + il kayak gonfiabile con sailkit Nomad BICKayaks lungo le sponde de la Rhòne, il Rodano in italiano.
Partito di mattina sul presto non c'è stato bisogno di porti o di strutture particolari per alare e varare, l'obiettivo era quello di testare le attrezzature sulla strada ed in acqua. La barca e la bici si sono comportati bene, l'unica possibile di modifica è quella di prendere un trolley un po' più leggero.
Partito da Condrieu, arrivato a Chavanay e ritorno senza problemi, sgonfiato il Nomad e ricaricato il trolley, a mezzogiorno Marc ha fatto in tempo a guardarsi pure il suo bel Tour de France.


Via: Osavoile


Attività da imitare: Activeage, scuola di vela per tutti e vacanze per famiglie

Scuola di vela per tutti e vacanze per famiglie, dal sito ActiveAge
Perdonatemi, ma se c'è un aspetto che ritengo insopportabile del mondo della vela è il perenne tentativo di renderla come qualcosa di "esclusivo", non solo dal punto di vista economico, ma da quello dei naviganti esperti, saccenti, onnipresenti e sempre disponibili a dare consigli della loro scienza - sapienza. Una scienza - sapienza che invece si basa, oltre che sulle regole di normale prudenza e coscienza valide anche per ogni altro sport o passione, su quattro regole fondamentali della fisica che vanno bene per ogni tipo di barca, dal dinghy di 3 metri fino al grande yacht di 24 metri.
Questa filosofia, se così si può chiamare, ha di fatto escluso le famiglie dal modo della vela, a parte ovviamente chi si può permettere di navigare su di un camper galleggiante, tanto che nel nostro paese quasi mai si vedono intere famiglie divertirsi su piccoli catamarani gonfiabili a vela, famiglie che invece vediamo scorrazzare da decenni nei gommoni a motore. 
La vela è una passione meravigliosa, ecologica ed estremamente rilassante che potrebbe essere proposta a tutti, giovani, anziani, famiglie e single. Purtroppo uno dei più grandi ostacoli allo sviluppo della vela per le famiglie è frapposto proprio da quelli che dovrebbero promuoverla, gli operatori del settore. Infatti questi si aggirano come squali intorno a quelli che gli si avvicinano complicando all'enesima potenza le cose tanto da renderli dipendenti dai loro consigli, dai corsi, dai raduni, dalle cene di circolo e così via, insomma in soldoni più si riesce a spolparli e meglio è. Con il gommone non è così, si accende il motore e si parte, ebbene dovrebbe essere così anche con la barca a vela, si tira su la randa e via.
ACTIVEAGE, mi sembra invece un tipo di attività che promuove la vela e le vacanze per le famiglie in modo semplice, ecologico ed economico. Puoi scegliere tu stesso cosa fare, dal semplice acquisto del catamarano gonfiabile della Ducky, alla vacanza con o senza skipper per provare, fino al corso per imparare tutta la famiglia assieme. L'unico legame che si deve creare è l'amicizia, non la dipendenza dal denaro. Mi piace questo tipo di attività e come viene proposta, in modo semplice ed ancora genuino.
La Ducky-Cat Italia cerca giovani intraprendenti che vogliano promuovere i propri cat gonfiabili, perché non farlo in questo modo? Coraggio, largo ai giovani, via i vecchi bacucchi saccenti come me!




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