lunedì 2 settembre 2013

Longing for a Sail

Tratto da Classic Boat - Dicembre 2012
(Liberamente tradotto e interpretato da me medesimo da Classic Boat - Dicembre 2012. Realizzare a fatica di questi post mi rende orgoglioso editore di Terraferma Sailors).

Il 12 maggio 1937, cinque nuove identiche derive a chiglia regatarono insieme per la prima volta al largo di Cove e Kilcreggan, nel Firth of Clyde in Scozia. Correvano per celebrare l'incoronazione di Re Giorgio VI che si teneva in quel giorno e, così facendo, hanno fondato la Loch Long One Design Class. Lo scopo originario era quello di fornire ai membri del Loch Long Sailing Club una flotta di barche poco costose da regata con la rielaborazione di una semplice, sicura ed elegante deriva a chiglia, la Starboat, in norvegese (Stjambat), di James Cron . Poco è cambiato nel corso degli anni, e il Loch Long conferma con un esempio unico e meraviglioso la diversità della nautica britannica. La zavorra in ferro e il fasciame Oregon sono tra le molte caratteristiche che mantengono basso il costo di costruzione in questa classe, aggiunti al ringging di concezione semplice e non sovrapposto tanto che un marinaio qualsiasi, anche con poca esperienza può imbarcarsi e iniziare a regatare. Premesso questo, la maggior parte degli armatori ritengono che il Loch Long richieda diversi anni di pratica prima che si possa emergere in regata. Invece il piano velico moderato e l'agilità in navigazione sono il punto di forza del progetto, in grado di reagire con tutte le brezze, velocemente in virata, consentendo duelli ravvicinati. Anche se proveniente da una piccola classe locale residente sul Clyde, i Loch Long oggi si possono trovare alle estremità opposte dell'Inghilterra: da un lato la flotta scozzese, dall'altro un numero altrettanto grande di barche sulla foce di marea del fiume Alde nel Suffolk.
Come molte altre classi di una certa età, il Loch Long è diventato un “classico” per diritto di appartenenza, eppure se il progetto festeggia il suo 75 ° anniversario, la flotta mostra che i Loch Longs sono ancora nel fiore degli anni. Per celebrare il Giubileo di Diamante del Loch Long sono state pianificate una serie di iniziative che vanno dal Loch Long Week annuale sul Clyde per poi proseguire con il Metre Yacht and Keelboat Regatta (ora chiamata Cowes Classic Week) al Cowes e all'Aldeburgh Yacht Club regatta in SullOik.
Diverse barche di Aldeburgh hanno deciso di partecipare a tutte e tre le manifestazioni per rendere la stagione ancora più speciale.

Tratto da Classic Boat - Dicembre 2012
A BUMPER SEASON 

Le celebrazioni sono iniziate a Aldeburgh il 9 giugno con una ricca colazione scozzese accompagnata da un suonatore di cornamusa in omaggio alle origini scozzesi del design. Poi le 19 barche iscritte hanno sfilato con il commodoro del Loch Long One Design Owners Association, Jimmy Robinson, in testa. 
La regata è iniziata un mese dopo, quando il Cove Sailing Club ha ospitato l'annuale Loch Long Week. Le 17 barche di casa hanno accolto ben sette barche dello Yacht Club Aldeburgh nel Suffolk e una è arrivata da Tobermory a Mull. Nonostante la notevole distanza sono arrivati tutti senza problemi e sono stati accolti dagli armatori locali che hanno aiutato i viaggiatori stanchi scaricando i rig e loro barche fino a fare le ore piccole. I locali hanno dominato, ma ci sono stati frequenti incursioni da parte di quelli del Suffolk nella top ten, e anche tra i primi cinque. L'uso degli spinnaker durante le regate settimanali ha messo gli ospiti in netto svantaggio poiché i regatanti di estuario di solito optano per il loro non utilizzo in casa. Questa differenza può aver causato una distorsione durante la Loch Long Week, ma a livello locale, se gli spinnaker hanno attirato nuovi marinai nella flotta Clyde la decisione di non utilizzarli ha incrementato i numeri a Aldeburgh. 
Per celebrare l'anniversario, nel corso della settimana sono stati organizzati una serie di eventi tra cui la visione di un eccellente video prodotto da Thomas Dolby. Al tè celebrativo hanno partecipato armatori del Loch Long vecchi e nuovi, con ospite d'onore il "giovane" Tan Boag, che a 82 anni e come figlio del prolifico costruttore del Loch Long, William Boag, ha partecipato alla costruzione di circa 50 Loch Longs. 
Ognuno ha condiviso i ricordi felici e le soddisfazioni che questa classe molto amata gli ha concesso. Il Royal Northern Clyde Yacht Club ha ospitato la cena tradizionale che ha concluso la settimana, che ha salutato in grande stile anche i pochi che avevano le teste arruffate per l'ultima giornata di gare. 
Pamina, timonata da Mark Bradshaw, ha vinto la regata per la quarta volta, dopo otto vittorie in 10 gare. Scirocco, la barca più vecchia della flotta e che faceva parte del gruppo originale degli yacht costruiti nel 1937 da Colquhoun di Dunoon è arrivata al 20 ° posto nella classifica generale, posizionandosi al 12° posto in una gara, all'età di 75 anni. Il più alto in classifica,proveniente dalla flotta di Aldeburgh, è stato il nuovo arrivato, Bruce Johnson, che ha raggiunto la nona posizione con Hussar. 

Le caratteristiche del Loch Long, tratto da Classic Boat - Dicembre 2012
HOTFOOT TO THE SOLENT 

Per il secondo anno consecutivo la Cowes Classic Week ha accolto la classe Loch Long nel Solent con l'inizio della stagione, così come i raggi di sole del Solent e la X One Design. Un certo numero di armatori aveva partecipato alla regata dell'anno precedente e si crogiolava all'idea di portare di nuovo la propria barca a vela fuori dell'Alde, nella culla dello yachting britannico. Il tempo era soleggiato, la brezza leggera, rendendo la regata tranquilla. Le barche sono state comunque premiate con una gara molto divertente che ha avuto il privilegio di competere per la Queen Victoria Jubilee Cup, il 75 ° anno della classe. La Coppa, che è stata presentata al Royal Yacht Club di Londra dalla regina Vittoria nel 1886, è stata vinta da Pippin, condotta da Jimmy Robinson con Bryn Evans. I premi sono stati consegnati dal Campione Oceanico Mike Golding nel corso di un magnifico convivio al Royal London YC. 

Tratto da Classic Boat - Dicembre 2012
FRIENDLY AND COMPETITIVE 

I Loch Longs che avevano partecipato alle regate di Cowes hanno fatto ritorno a Aldeburgh in tempo utile per l'annuale Yacht Club Regatta, alla fine di agosto. Negli ultimi anni, la classe è cresciuta fino a diventare la più grande flotta in regata, e 30 barche si sono presentate in fila per lo start iniziale, più che per il Loch Long Week sul Clyde. La regata è stata competitiva, attraendo giovani talenti dei club, così come gli armatori provenienti da fuori Aldeburgh. Attualmente sono presenti circa 50 Loch Longs nella zona circostante il club, dei quali 30 attivi nella navigazione nel fiume e nelle regate. Il locale Simon Fulford si è portato via il trofeo della Week's Class Trophy in Whim, ottenenendo quattro vittorie in sei gare. 
La crescita della flotta nel Suffolk è stata riscontrata soprattutto dal 2003, quando l'Aldeburgh Yacht Club ha ospitato il suo primo Loch Long Week, 41 anni dopo la fondazione della flotta nel club. Il Club ha ospitato l'evento altre due volte, nel 2008 e nel 2011 con l'intenzione di organizzarne uno anche nel 2013.
Parlando con i Johnson, i proprietari di Hussar, la cui prima esperienza nella classe era di quest'anno, hanno trovato la classe molto cordiale e accogliente, tanto che hanno già prenotato per le regate del prossimo anno, con l'intento di fare maggior pratica. 
Una barca da regata di legno, soprattutto di una certa età, richiede una manutenzione costante e regolare. Entrambe le flotte sono mantenute in condizioni da regata grazie all'amore dei loro armatori, molti dei quali hanno ricevuto le barche dalle loro famiglie nel corso di due generazioni o più. Sette yacht di Aldeburgh sono stati completamente restaurati negli ultimi anni con cinque “new entry” costruite da Peter Wilson, della Aldeburgh Boatyard Company, l'ultimo dei quali, Fiona, nel 2007. 
Non si può fare a meno di ricordare che la classe ha un che di un mix colorato e diversificato di barche con molte varianti nel”one design", ma con compromessi ragionevoli attuati nel corso degli anni per permettere a più persone possibili di avvicinarsi a questa barca, rigorosamente costruita tutta in legno e rifinita con una gamma di attrezzature e vele di qualità che non si vedono nelle altre classi. 
Il 2013 vedrà nascere la sua 142-esima Loch Long costruita presso il cantiere di Brian Upson at Slaughden in Suffolk. 
Le differenze, spesso contese, tra le varie barche non ha ostacolato il successo di questa classe in acqua, con barche di tutte le età in lizza. La loro maneggevolezza e familiarità ha attirato molti armatori permettendo a molti equipaggi di presentarsi anno dopo anno. 
Nel 2012 la classe non ha celebrato solo il suo successo passato, ma ha posto le sue basi per il futuro. Prendendo come punto di riferimento il suo Giubileo di Diamante si è deciso di concordare regole più severe per l'associazione di classe. Sono previsti molti miglioramenti che si accordano pienamente con i piani originari con lo scopo di chiarire certe “aree grigie”. 
La classe non è mai stata così forte e il futuro delle due flotte, per quanto distanti tra di loro, sembra luminoso assieme.



sabato 31 agosto 2013

Construction and Sail Plan of a 10 foot Dinghy

10 foot Dinghy Plan, dal sito Yachtingmonthly
Nel 1912 il Royal Cruising Club organizzò un concorso per la progettazione di un Dinghy da 10 piedi da utilizzare per diporto nautico. Nel sito Yachtingmonthly si trovano una serie di disegni appartenenti ad alcuni dei partecipanti: Arthur Briscoe, T Harrison Butler, L Boughton-Chatwin and W S Draycott.


Dinghy / Life Boat combination

Dinghy / Life Boat combination, dal sito di Lin & Larry Pardey
Interessante questo tender a vela predisposto come scialuppa di salvataggio, proposto sul sito di Lin & Larry Pardey ma progettato da Steven Callhan
Credo che potrebbe essere facilmente riprodotto anche su di un Walkerbay 10 di cui abbiamo già parlato più volte in precedenza.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche:

Caratteristiche del Dinghy / Life Boat, dal sito di Lin & Larry Pardey
Un dinghy / Life Boat in navigazione.

Dinghy / Life Boat in navigazione, dal sito di Lin & Larry Pardey


venerdì 30 agosto 2013

Die HABER 660 ist eine komfortable Segelyacht



Haber 660, il suo design è basato su di un modello precedente che molti anni fa stavo per acquistare direttamente in Polonia, la sua linea semplice da piccolo motorsailer mi aveva affascinato. Come al solito però fu il peso, intorno ai 1200 kg e per me eccessivo per i limiti imposti dalla mia vista, che mi fece desistere. Mi ricordo che lo scafo aveva un bel colore verde, il carrello era compreso ed il prezzo si aggirava intorno ai 12000 €. L'Haber 555 che si vede nella figura sotto in vendita su Jacht Market costa molto meno, intorno ai 6000  € credo, ma non so se è già stato venduto.

Haber 555, il modello precedente dell'Haber 660, dal sito Jacht Market
L'Haber 660 di oggi ha le seguenti caratteristiche tecniche:
Lunghezza totale: 6,60 m
Lunghezza al galleggiamento: 5,70 m
Larghezza: 2.50 m
Lunghezza albero: 5.60 m
Sup. randa: 21,4 m2
Sup. genoa 9,0 m2
Peso: 1350/1700 kg
Altezza in cabina: 1,85 m
L'offerta che mi fecero circa otto anni fa per uno yacht nuovo, completo di tutto, mi portava fuori dal mio budget che era inferiore ai 20000 €, mi sembra di capire che oggi ci vogliano poco meno di 40000 €.

Per un Haber 660 ci vuole un grande fuoristrada e la patente BE, dal sito Haber Yachts
Credo che l'Haber 660 sia uno yacht comodo, sicuro, spazioso e, tutto sommato, non troppo costoso, specialmente se si cerca nel mercato dell'usato. Certo la linea è quella del motorsailer che nulla ha a che vedere con le linee d'acqua delle barche a vela sportive e da crociera.

I comodi interni dell'Haber 660, dal sito Haber Yachts


giovedì 29 agosto 2013


Svezia, dal 2015 galera per le barche che scaricano in acqua



Dal 1° aprile 2015, speriamo che non sia un pesce anche questo, in Svezia saranno vietati i WC marini, ovvero "Skit inte i sjön!", che vuol dire No alla merda in acqua!.
Saranno previste multe salatissime e fino a 2 anni di galera, sarei curioso di sapere quanto darebbero in quel paese agli evasori, elusori, corruttori e riciclatori di denaro sporco che, presenti nel nostro, ricorrono alla Costituzione.
Ovviamente saranno presenti lungo tutte le coste di quel paese una serie di "ricettori" per la raccolta degli scarichi.

Stazione di scarico, dal sito Batmiljo
Via: Hamnen.se


Barchette di carta: la nave del drago

Il "drakkar" vikingo, dal blog Inkjetpaperscissors
Drakkar Longship, meglio conosciuta come "nave del drago", è il modello di una piccola nave da guerra vikinga che serviva per portare solo una dozzina dei guerrieri più addestrati e feroci, capaci di saccheggiare, bruciare e uccidere nei villaggi nemici senza scrupoli.
Questa nave fa parte di una collezione più ampia di creazioni che prevede la realizzazione di tutto il villaggio vikingo con tanto di case, pontili e carretti scaricabili dal sito Inkjetpaperscissors. Davvero carino!

Il pontile e il ponte del Villaggio Vikingo


mercoledì 28 agosto 2013

Il problema mai affrontato delle rampe troppo ripide

Lo scivolo di Castiglione del Lago è decisamente troppo ripido per un auto normale
Nella rivista olandese on-line De Telegraaf Vaarkrant si è finalmente trovato il coraggio di parlare con onestà di questo problema, anche se solo dopo l'ennesimo incidente in cui una donna è rimasta ferita durante le operazioni di varo della sua barca (via: RTV Utrecht).
Purtroppo, qua in Italia, neanche gli scivoli progettati di recente sembrano rispettare le regole del buon senso, si veda quello di Castiglione del Lago, realizzato nel 2003, che ha una pendenza, a mio parere, pericolosa se si tiene conto che questa dovrebbe aggirarsi al massimo intorno ai 7 gradi, che corrispondono a circa il 12% in percentuale.
Però in Olanda non tutti la pensano così. Infatti il signor Van der Jagt che cura il sito Trailerhelling, dove si possono trovare menzionati la gran parte degli scivoli olandesi, asserisce che il problema principale sussiste nella sopravvalutazione dei propri mezzi e la relativa sottovalutazione della pendenza dello scivolo.
Effettivamente io non  mi sono mai sognato di varare e alare la barca con la mia auto nello scivolo di Castiglione del Lago però questo non vuol dire che chi progetta porti non debba pensare anche ai rischi che possono correre gli utenti se la rampa è troppo ripida.
Certamente una cosa da fare prima di accingersi a varare la barca sullo scivolo è quella di consultare e avvertire la Capitaneria di Porto, se non si ha un potente fuoristrada a portata di mano e si hanno dubbi è sempre consigliabile orientarsi verso l'utilizzo di una gru, anche se costa qualche decina di euro di più.
Oltre a questo vengono molto in aiuto, ove rilevate, le immagini di Street View, BingMaps e Marinas.
Una volta mi sono divertito a realizzare un INCLINOMETRO per carrellatori. Boh, chissà se funziona!
Nell'immagine di seguito riporto lo scivolo di Porto Santo Stefano vista con Street View che sembra avere una pendenza ed una larghezza ottime e per questo motivo molto utilizzato.




martedì 27 agosto 2013


Aspetti fiscali del blogger non professionista, la risposta al mio "Interpello" da parte dell'Agenzia delle Entrate

LINK AL DOCUMENTO

Nel post "Aspetti fiscali del blogger non professionista" vi avevo preannunciato l'intenzione di presentare "Istanza di Interpello" all'Agenzia delle Entrate in merito alle problematiche fiscali relative agli introiti sui banner pubblicitari.
Qualche settimana fa avevo inserito nella colonna posta sulla destra la mia interpretazione sull'esito di questo interpello che ritengo ancora valida, però, visto che mi è stato richiesto e poiché lo ritengo interessante anche per aprire una eventuale discussione, inserisco per intero la risposta dell'Agenzia delle Entrate.

"Questo blog non potrà contenere spazi pubblicitari per autofinanziarsi. La risposta al mio "interpello" alla Agenzia delle Entrate è stata chiara, ogni forma di pubblicità su internet che prevede un corrispettivo in denaro appartiene alla categoria del Commercio Elettronico, pertanto soggetta ad apertura di Partita IVA con tutti gli oneri connessi, e dal resto che mi è stato comunicato io stesso deduco attività continuativa e non saltuaria, come invece avrei voluto ed esposto nella mia domanda."


lunedì 26 agosto 2013


Nasce il Museo della Piccola Nautica

Ve lo avevo preannunciato, mi è venuta l'idea di raccogliere tutti i post che riguardano la storia della piccola nautica, che siano barche, libri, navigazioni o quant'altro, nell'etichetta Museo della Piccola Nautica
Da oggi potrete vedere il logo nella colonna laterale destra, per semplicità.
Il museo è solo virtuale e non del tutto completo, ma chissà, magari l'uomo vestito da man in black, con gli occhiali scuri, la Hummer nera e la valigetta piena di bei soldoni, potrebbe venire da me ed esordire: "questo museo s'ha da fare sul serio". Mi andrebbe bene anche nei capannoni di Prada, nei pressi dei quali, come dicono, abbia comprato il campo per parcheggiare l'elicottero in questo modo, personalmente però preferirei l'Isola Polvese.


Le 40.000 mappe storiche di David Rumsey

Estratto da una carta del 1798, Procida, Ischia ed il Golfo di Napoli,dal sito di David Rumsey

L'incredibile Collezione di Mappe Storiche di David Rumsey è stata da poco tempo incrementata di 5.359 nuove mappe ed immagini da tutto il mondo.
La collezione ora conserva 42.725 mappe, ognuna delle quali è visualizzabile on-line. 120 di queste possono essere visualizzate sul Google Map di David Rumsey.
Ovviamente non ho potuto fare a meno di cercare, e trovare, Procida, l'isola più bella del mondo.

Via: Google Maps Mania


venerdì 23 agosto 2013

Wingsailer, the water is yours!

Wingsailer, dalla brochure scaricabile da sailingtheweb
Mi ha colpito subito questa tavola con vela alare progettata alla fine degli anni settanta da Ron Lathan, una vera e propria innovazione, credo per quei tempi, se si pensa che la sua evoluzione sta imperversando solo oggi nelle gare dell'America's Cup. 

Foto tratta dal blog Fagelsangenirasbokil
Non sono sufficientemente esperto né nella fisica né nella vela tanto da capire i motivi per cui questa tavola non ha avuto il successo che secondo me meriterebbe, di sicuro mi piacerebbe averla e provarla.
Sono ben poche le informazioni che si trovano in un sito dedicato al Wingsailer, che peraltro presenta non pochi problemi di accessibilità e visibilità. Me ne dispiaccio molto, le stesse foto come potete constatare voi stessi sono a bassa risoluzione.

Dal gruppo Yahoo del Wingsailer
Sul mitico Sailingtheweb si può scaricare una brochure e nella quale è possibile trovare le sue caratteristiche principali:
Lunghezza: 12.01 ft
Larghezza: 4.99 ft
Pescaggio minimo: 2 ft
Peso: 60 lbs
Sup. velica: 27 sqft

Wingsailer, dalla brochure scaricabile da sailingtheweb
Portentoso, in Australia c'è anche chi se lo porta con la bicicletta!



Dimenticavo di informarvi che da oggi tutti i meravigliosi gioielli d'altri tempi appartenenti alla storia della piccola nautica verranno raccolti nella etichetta "Museo della Piccola Nautica", un museo virtuale per una nautica a misura d'uomo, comunque di questo scriverò un post a parte.


giovedì 22 agosto 2013

Elia da Cortona: tra realtà e mito - sesta parte



Sarà possibile vedere le relazioni della professoressa Giulia Barone, docente all'Università "La Sapienza" di Roma, sul tema "La storiografia su Elia da Sabatier a Manselli" e del professor Antonio Rigon, docente all'università di Padova, al quale sono state affidate le conclusioni dell'incontro.

Come si concilia il fatto che San Francesco invierà Elia in Terra Santa nel 1217 per poi porlo a capo dell'ordine con quanto detto e scritto su quest'uomo successivamente da parte dei suoi detrattori? A me sembra ovvio ma lascio a ciascuno le sue conclusioni.
Insomma Terra Santa, santi, imperatori, scienziati e architetti, farmacisti e alchimisti, costruzione di chiese e castelli, poteri temporali, reliquie e chiodi della croce, insomma tutto molto affascinate e coerente con la presenza di quanto più sacro nelle terre del Trasimeno, dove San Francesco si recò e compì un miracolo.
Certo, gli storici ed i ricercatori si devono mantenere entro i percorsi molto ristretti imposti dalle fonti e dai documenti, ...... ma io non sono uno scienziato e posso sognare e supporre: Il Castello del Leone, la Sequenza di Fibonacci e il Santo Graal.


mercoledì 21 agosto 2013

Tennis Ball Knot Meter for Sailboats

Pallina da tennis in acqua, immagine tratta da un blog
Se non si dispone di un GPS o di un solcometro ma di una pallina da tennis, un filo e l'orologio, che di sicuro sono sempre a portata di mano, è possibile misurare la velocità della vostra barca a vela. Se il filo legato alla pallina è lungo 30.8 metri (101.2 feet), si lega l'altra estremità a poppa, si butta la pallina a prua, si inizia a misurare il tempo con un cronometro quando la pallina passa la poppa stessa, si smette di misurare il tempo quando il filo è completamente steso, allora la velocità della barca è la seguente:
  • 60 secondi = 1 nodo
  • 30 secondi = 2 nodi
  • 20 secondi = 3 nodi
  • 15 secondi = 4 nodi
  • 12.5 secondi = 5 nodi
  • 10 secondi = 6 nodi
In questo modo non avrete più scuse per non lasciare a casa il vostro GPS, mentre la pallina da tennis potrà essere un bel divertimento per il vostro cane, per giunta molto meno costosa di qualsiasi altra diavoleria elettronica.
Questo può essere anche un ottimo sistema per verificare se il vostro GPS funziona veramente tanto che se le velocità non corrispondessero potrete pure buttarlo in acqua assieme alla pallina, nemmeno un cane tenterà di ripescarlo.

Via: Shortypen, di John Cody



martedì 20 agosto 2013

No alle trivelle, si al Parco

FIRMA LA PETIZIONE
Dove tutte le navi passano, dove tutti i pescatori pescano, lo Stato Italiano vorrebbe trasformare il tragitto, da libero qual è, ad una corsa ad ostacoli. 

L’Italia è il paese di navigatori, poeti e santi. Riguardo ai navigatori, le pagine di cronaca dei nostri quotidiani ci confermano che il settore della navigazione non sforna più illustri nocchieri. Come poeti siamo insuperabili, basti pensare che il petrolio si “coltiva” e gli impianti si dicono di “coltivazione”. Riguardo ai santi … non ci rimane che affidarci a loro in caso le coltivazioni vadano male. 

Segui e diffondi la nostra campagna e aiutaci a dire no alle trivellazioni nel Canale di Sicilia. 
Marco Costantini, Responsabile Mare WWF Italia




Uso del sestante in immagini

Il sestante, da Wikipedia
  1. Point the sextant to the horizon in the direction of the Sun. The horizon is visible at left, through the glass, and also at right, reflected by the two mirrors. The index arm is at the zero position. Puntare il sestante verso l'orizzonte in direzione del sole. L'orizzonte è visibile a sinistra attraverso il vetro, e anche a destra, riflessa dai due specchi. Il braccio mobile è nella posizione 0.
  2. Press the clamp to release the index bar. Premere il morsetto per rilasciare il braccio mobile.
  3. Rotate the index bar to bring the reflected image of the Sun to the horizon. Ruotare il braccio mobile per portare l'immagine riflessa del sole all'orizzonte.
  4. The lower limb of the Sun is now almost touching the horizon. Release the clamp and adjust the sun's position with the micrometer. La parte inferiore del sole è ora quasi all'orizzonte. Rilasciate il morsetto e regolate la posizione del sole con il micrometro.
  5. Swing the sextant to verify the sun's position (adjust if necessary). Muovete il sestante per verificare la posizione del sole (regolare se necessario) 
  6. Read the altitude at the arc scale and micrometer drum (about 40º 15'). Leggi l'angolo nell'arco e nel tamburo del micrometro.
Autore dell'immagine: Joaquim Alves Gaspar, via Wikipedia

Schema del sestante, da Wikipedia

Tutto il resto che c'è da sapere sull'utilizzo del sestante lo trovate su: Yachts.it


Autocostruire un Drascombe

Drascombe, dal sito Vdnyimir.ru
Eccovi il progetto gratuito di una delle barche più belle ed interessanti per l'autocostruzione, il Drascombe. Inutile dire che al "fasciame paro" preferisco il "clinker" come metodo di costruzione.

Clinker di sopra e fasciame paro di sotto, dal sito  Vdnyimir.ru
Come sapete poi il Drascombe può essere realizzato anche con una piccola cabina.

Drascombe cabinato, dal sito Nauticaltrek


lunedì 19 agosto 2013

Raggiolo e i suoi sassi

"ponte di sassi", dalla nostra FOTOGALLERY
Raggiolo è uno dei luoghi più belli ed affascinanti della "nostra Toscana" e dove, grazie alla famiglia di Elena, passiamo parte delle nostre vacanze, immersi nel silenzio e nella solitudine dei meravigliosi boschi del Casentino, ma non solo. Infatti tante sono le cose che si possono fare e vedere da queste parti, oltre le passeggiate lungo i suoi torrenti, o sulle creste del Pratomagno dove qualche giorno fa abbiamo assistito alla cerimonia di inaugurazione del restauro della sua Croce. Pievi, castelli, mulini medievali ancora funzionanti, conventi, mostre, sagre, iniziative culturali ed enogastronomiche di ogni tipo, insomma una vacanza all'insegna della riflessione, della natura, della cultura e della storia. Certo, nulla a che vedere con spiagge affollate e tutto ciò che fa parte di quel tipo di vacanza improntato sulla ricerca forsennata del divertimento ad ogni costo, diciamo qualcosa di alternativo e, per noi, a portata di mano visto che raggiungiamo Raggiolo nello stesso tempo esatto con cui andiamo al Trasimeno, una quarantina di minuti da casa.

Io ed Elena sotto la Croce del Pratomagno nel giorno della sua inaugurazione dopo il restauro
Nel sito Crocedelpratomagno si possono trovare le MAPPE, con i sentieri segnalati dal CAI, per raggiungerlo in tutta sicurezza, l'importante è partire attrezzati, sempre con scarponi, carta topografica e bussola. Da Raggiolo ci sono circa mille metri di dislivello immersi in boschi incantati dove in ogni momento ci si aspetta di incontrare fate e folletti, oltre che lupi, cinghiali, volpi, daini e caprioli nascosti tra i suoi secolari castagni. 
Per conoscere tutte le iniziative ad attività culturali che si tengono a Raggiolo basta consultare il blog della Brigata di Raggiolo.

Noi sotto il ponte medievale dell'Usciolino lungo il Teggina
Non c'è altro da dire, questo tipo di vacanza va vissuto e basta e poi si può giudicare ..... non ditelo alla MEG! 


Da queste parti tutti gli animali sono liberi, senza gli ingiusti divieti di quei bipedi rumorosi, puzzolenti e  veri inquinatori.


venerdì 16 agosto 2013


giovedì 15 agosto 2013

Brezza di Ferragosto, si rimane a terra

Dalla nostra FOTOGALLERY
Ci abbiamo sperato fino all'ultimo ma la brezza decisamente "fresca", assieme alle onde insidiose del lago, oggi non erano proprio per noi e non siamo potuti uscire. Ci siamo consolati nel vedere uscire e rientrare subito dopo barche di ogni tipo, a vela e a motore.


Anche i mitici Meteor del Trasimeno sono rientrati dopo una mezz'oretta di condizioni decisamente impegnative anche per loro. Io, consapevole dei nostri limiti, ho provveduto giusto a dare una pulitina ad Aspirina.


Poi ci siamo fatti qualche foto e abbiamo mangiato sul lago, ma siamo stati ugualmente bene, anche a terra. Certo in barca è un'altra cosa.


Girando per la darsena ho avuto una gradita sorpresa, solo in parte però perché il "pivierino", credo la versione più piccola del Piviere 760, e assai raro da trovare, non era tenuto proprio nelle migliori condizioni. Non mi vorrei sbagliare però sul modello.


Insomma il nostro lago è sempre e comunque bello, anche quando dobbiamo avere necessariamente l'umiltà di saperlo rispettare.




mercoledì 14 agosto 2013

Barebones Safari Tent, get outside

Barebones
Le immagini che potrete osservare nel sito Barebones non possono non colpire gli amanti della vita a contatto con la natura, dell'acqua, del cielo e della terra con le piante e gli animali. Molto spesso però questo tipo di esperienze mettono a dura prova le nostre abitudini ed il fisico tanto che non vogliamo e, andando avanti con l'età, non possiamo rinunciare alla vita con un minimo di comodità.
Barebones con la Safari Tent ci viene incontro con una tenda che ha caratteristiche di tutto rispetto pur essendo facilmente trasportabile, queste sono le sue dimensioni:
Superficie totale: 11.14 mq
Lunghezza: 3.65 m
Larghezza: 3.04 m
Altezza: non specificata, ma ci si sta comodamente in piedi
Dimensioni borse: 1.06 x 0.52 x 0.30 ; 1.06 x 0.28 x 0.28 : 1.06 x 0.28 x 0.28
Posti letto: fino a 8
Prezzo: 2000 $ circa
Barebones produce anche sistemi di illuminazione da campeggio, incluso il cablaggio elettrico della tenda  (via: Gizmag).

L'interno della Safari Tenta, dal sito Barebones


In Corsica con il Ducky


Visualizza Corsica con il Ducky in una mappa di dimensioni maggiori

Dalla spiaggia di Algajola a quella di Bonifacio, circa 160 miglia nautiche, dal 26 aprile al 10 maggio, in quattro, un auto, un catamarano gonfiabile Ducky 19, una Multivisa Schengen. 
Partiti da Kiev e ritorno questi sono i riferimenti ai principali costi: 600 € per il viaggio da Kiev e ritorno, costi marina per notte 12 €, costi campeggio per notte 50 - 60 € in quattro, costi albergo 170 € in quattro. 
Certo, il periodo è il migliore per i prezzi e l'affollamento, non sempre per il meteo ma questi avventurieri sono abituati a ben altre latitudini. 
Bello, peccato che nel Forum Ducky ci siano poche informazioni, ma le foto sono più che sufficienti per capire la meraviglia di una crociera del genere, in assoluta libertà ed economia.

Dal porto di Livorno un omaggio all'Italia, dal Forum Ducky


martedì 13 agosto 2013

Elia da Cortona: tra realtà e mito - quinta parte



"Nella quinta parte sono presenti le relazioni del prof. Fulvio Cervini dell'Università di Firenze con "Elia e l'architettura, da Assisi a Cortona" e Paola Refice della Soprintendenza dei Beni Architettonici di Arezzo con "L'eredità del Padre: le memorie di Elia a Cortona"."

Elia da Cortona, creatore di talento, dilettante, architetto, direttore dei lavori o solo abile amministratore che coordinava il lavoro altrui? Importanti i cenni alle committenze militari da parte di Federico II che risultano, anche se solo genericamente, documentati.
Assolutamente da ascoltare anche il secondo intervento in cui si parla di reliquie e iscrizioni. E bé, il grifo e il leone sul cuscino in punto di morte per concludere con l'investitura di Elia. 


lunedì 12 agosto 2013

Campeggio nautico con la tavola, meglio se a vela

Il Coreban BG ultima avventura tenda trasforma il paddleboard in un rifugio, via Gizmag
Non c'è proprio limite all'immaginazione e alla fantasia degli umani. La Coreban, azienda produttrice di tavole da surf di ogni tipo, in collaborazione con la Bear Grylls che produce attrezzature sportive per il trekking e la sopravvivenza ha ideato questa soluzione, trasformare una tavola gonfiabile in una comoda base per il camping nautico. Davvero geniale, anche perché si potrebbe utilizzare con qualsiasi altra tavola delle stesse dimensioni, tipo la Saturn con armo velico di cui abbiamo già parlato, altrimenti predisporre questo surf con la vela. Wohwooooh!

Via: Gizmag


domenica 11 agosto 2013

La birra di Pat, ovunque ed in quantità, anche in barca

Il sogno di tutti i marinai, una birra a bordo. Dal sito di Pat
Non so se sia una leggenda, un aneddoto o pura verità ma corre voce che l'unico Viko 20 che sia affondato nella storia sia potuto accadere perché tre allegri tracannatori di birra, tutti con stazza decisamente fuori del normale e già brilli prima di salire a bordo, abbiano tolto le riserve di galleggiamento per avere la possibilità di stivare il maggior numero di lattine possibile. Ubriachezza, peso eccessivo e maltempo hanno fatto tutto il resto.
Bè, se questi signori avessero conosciuto la Pat's Backcountry Beverages non si sarebbero trovati in una circostanza del genere perché con il sistema brevettato da Pat Tatera si possono potenzialmente portare a bordo ettolitri di birra.
Questo è stato il sogno di tutti i marinai per secoli ma il risultato che offre questo sistema, birra concentrata in un "carbonatore", è veramente paragonabile ad una vera birra fresca fermentata in modo naturale con acqua, orzo, luppolo e lievito?

Il "carbonatore" in azione, da Gizmag
Chi ha assistito alla prova e ne ha potuto degustare il sapore ha asserito che questo non può essere paragonato a quello delle migliori birre presenti nel mercato ma che è certamente meglio di molte birre che si trovano nelle grandi distribuzioni.
Ma passiamo ai costi. Il carbonatore è già presente nel mercato USA al prezzo di 29.95 $ mentre un pack di 4 pinte di birra concentrata viene a costare 9.95 $, considerate che una pinta dovrebbe corrispondere a circa mezzo litro.
E per concludere eccovi il carbonatore in azione, credo che però in questo caso la signorina abbia messo della soda concentrata, infatti il carbonatore può essere utilizzato anche con altri tipi di bevande.



Via: Gizmag


sabato 10 agosto 2013


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...