domenica 31 agosto 2014

Io come Dante

L'immagine di Dante Alighieri posta sotto il Castello di Poppi
" ... a pie' del Casentino traversa un' acqua ch' a nome l' Archiano, 
che sovra l' Ermo nasce in Appennino ..."  (Dante Alighieri)

Guido Novello II Guidi, Conte di Raggiolo, esercitava nei primi anni del Trecento una signoria rurale completa. Gli atti di un notaio alle sue dipendenze, che coprono gli anni 1299-1335, forniscono una ricca messe di dati per la ricostruzione della vita del castello in questo periodo. L'A. analizza in primo luogo le risorse produttive e il loro sfruttamento, fra cui il caso particolare di alcune fucine di ferro; ricostruisce la popolazione del castello, la struttura della proprietà e la distribuzione della ricchezza, per soffermarsi infine sulla vita quotidiana degli abitanti. Dalla documentazione emergono anche molti dati relativi al conte Guido Novello, del quale viene quindi tracciato un ampio profilo biografico. L'accento viene comunque posto soprattutto sull'analisi delle strutture della signoria, sulle forme cioè di potere politico, giudiziario, militare ed economico che i conti Guidi esercitarono sul territorio. Conclude la ricerca lo studio delle modalità del passaggio di Raggiolo sotto il controllo della città di Firenze che stava ponendo le basi del suo dominio territoriale sulla Toscana. In appendice viene offerta una selezione di documenti, tra cui il testamento del conte Guido Novello. (Patrizia Salvadori, da Mirabileweb nella presentazione del libro di Marco Bicchierai, Il castello di Raggiolo e i conti Guidi. Signoria e società nella montagna casentinese del Trecento).

Raggiolo visto dalla "mercatella", l'antico ingresso al Castello dei conti Guidi
A questo punto vi chiederete cosa c'entro io con Dante Alighieri e Guido Novello II, assolutamente nulla, solamente il fatto che la proprietà della famiglia di Elena si trova esattamente dove era la torre del Castello di Raggiolo intorno al 1300 dalla quale esercitava il suo potere il Conte, coetaneo di Dante Alighieri ma, contrariamente a lui, originariamente ghibellino fino ad assumere progressivamente un ruolo più spiccato fra i Guidi che sostenevano la parte imperiale.  Di certo Guido Novello II e Dante Alighieri si incontrarono a San Godenzo nel 1302 "nel corso del quale si presero accordi fra i fuorusciti fiorentini guelfi bianchi e ghibellini con i signori feudali del Valdarno e dell'Appennino per una guerra da portare contro Firenze appunto nel Valdarno superiore" (da Enciclopedia Treccani), e poi successivamente.
Ed infatti fu nel Castello di Poppi dei Conti Guidi che Dante Alighieri soggiornò nel 1307 e poi nel 1311, la tradizione vuole che proprio a Poppi il sommo poeta abbia composto il XXXIII canto dell' Inferno.

Il Castello di Poppi, una meraviglia di architettura medievale
Oggi Poppi è una bella ed elegante cittadina che domina la Piana di Campaldino, luogo dove si svolse la famosa battaglia che sancì il predominio di Firenze su tutta la Toscana.

Io come Dante ai piedi del Castello e a fianco della statua, stesso naso fiero, ma solo quello
Ora la torre del Castello di Raggiolo del Conte Guido Novello II non c'è più, ma le sue antiche mura e le sue fondamenta sono ancora riconoscibili tra  le pareti della casa di Elena, chissà se Dante, ospite in quella zona, non abbia osservato la Verna da una delle sue finestre.

Una finestra caratteristica della casa di Elena, forse del Castello
Insomma, davvero bella questa gita a Poppi, la mattina eravamo al lago e la sera qui a riscoprire leggende di guerrieri, poeti, fate e nobildonne, come la bella Matelda e la sua torre .



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